'Benedetti' collaboratori

I vertici di Repubblica Napoli (Ottavio Ragone e Giovanni Marino) non hanno né tempo né voglia per concentrarsi sulla fattura del giornale; preferiscono occuparsi di sfornare libri a ripetizione su argomenti vari, con risultati alterni.
A riempire il giornale ci pensano i collaboratori. Prendiamo un numero a caso, quello dell’otto maggio. In ventiquattro pagine compaiono le firme di quattro redattori: Marco Azzi, Dario Del Porto, Antonio Di Costanzo e Conchita Sannino.
Tutto il resto è compito della squadra parecchio più folta dei collaboratori di cronaca e degli autori di riflessioni: Giulio Baffi, Marco Caiazzo, Antonio Corbo, Tiziana Cozzi, Bianca De Fazio, Paolo De Luca, Franco Esposito, Alessio Gemma, Lorenzo Marone, Gennaro Matino, Aurelio Musi, Paolo Popoli, Raffaele Porta, Guido Trombetti, Ilaria Urbani, Gianni Valentino,
E se in sedici non hanno ancora coperto tutti gli spazi, il giochino è semplice: basta schierare più di una volta la stessa persona. L’otto maggio il superlavoro tocca a Lorenzo Marone che in prima firma una riflessione ("Ecco perché mi sento un po' meno libero") e occupa per intero la pagina 11 con un’intervista scritta da Conchita Sannino.

Martin Beck

 
Lorenzo Marone
Aurelio Musi
Ilaria Urbani