La Guardia di finanza
irrompe a Metropolis

ALLE 8,30 del 12 aprile quattordici uomini della Guardia di finanza si sono presentati ai cancelli della palazzina che ospita le redazioni di Metropolis quotidiano e tv. Sono entrati nell’edificio per una perquisizione e hanno sfondato le porte chiuse a chiave della segreteria e della stanza che si è tenuto per sé Giuseppe Del Gaudio, dominus del gruppo editoriale di cui è stato il fondatore: è presidente della società cooperativa a responsabilità limitata Stampa Democratica (con consiglieri Giovanni Taranto e Raffaele Schettino) e fino al gennaio scorso è stato direttore responsabile, mentre la

moglie Maria Rosaria Federico è l’amministratore delegato di Mc Media, la spa che gestisce l’emittente televisiva ed è controllata per l’86 per cento da Stampa Democratica.
Ricco il bottino di computer e documenti portati via dai finanzieri


Giuseppe Del Gaudio e Alessandro Pennasilico

che operano su delega del sostituto Sergio Raimondi della procura di Torre Annunziata, guidata da Alessandro Pennasilico. E non è la prima volta della Guardia di finanza nella sede di Metropolis perché una visita c’è stata anche nel settembre scorso.
Da diversi anni Metropolis naviga in acque agitate e da diversi mesi è nel mirino degli inquirenti soprattutto a causa del fiume di milioni di contributi pubblici arrivati al giornale. Per fare fronte ai creditori (tra gli altri, l’Inpgi, la Casagit, l’Agenzia delle entrate, redattori ed ex redattori) Del Gaudio il 30 settembre 2013 ha depositato all’ufficio fallimenti del tribunale di Torre Annunziata, presieduto da Oscar Bobbio, la situazione patrimoniale e finanziaria di Stampa Democratica e il 4 ottobre ha presentato, sempre in tribunale, la domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo. La domanda ha consentito di avere un po’ di tempo a disposizione perché ha congelato i debiti, ma i mesi trascorsi evidentemente non sono stati utilizzati per rilanciare l’azienda se il 18 aprile l’ufficio fallimenti del tribunale di Torre Annunziata ha dichiarato inammissibile la procedura di preconcordato.
Accanto all’operazione sul versante finanziario, a gennaio è partito un maquillage sul fronte giornalistico: è stata costituita una nuova cooperativa di cui Del Gaudio non fa parte e la direzione è passata dal fondatore a Mariella Parmendola, redattrice storica di Metropolis.
Nata a Vico Equense, quarantacinque anni da compiere in questi giorni, dal 2000 professionista, la Parmendola, dopo una pausa tecnica con il giornale per due giorni assente dalle edicole, il 4 febbraio ha intitolato l’editoriale di esordio 'La nuova sfida di Metropolis'. E con orgoglio nel fondo scrive: “Noi ci siamo sempre stati, noi vogliamo continuare a esserci”.


Giovanni Lombardi (*) e Giovanni Taranto

Un ottimismo velocemente smentito dai fatti: la sua direzione è durata soltanto tre mesi. Al posto della Parmendola che si è dimessa dal giornale il 30 aprile, si è seduta sulla poltrona del direttore Maria Rosaria Federico.
Evidentemente Del Gaudio punta a

riprendere il pieno controllo della sua creatura e cerca capitali per fronteggiare i debiti. Come nuovo socio circola il nome di Giovanni Lombardi, imprenditore della sanità, molto attivo nel campo della dialisi, e patron della Casertana calcio, che già nel settembre 2013 aveva provato, senza successo, a diventare l’editore del Roma.
Ma Lombardi per ora frena. “Siamo ai primi contatti; - dichiara a Iustitia l’imprenditore – sono venuti a chiedermi di partecipare alla società che edita il quotidiano il consigliere d’amministrazione Schettino e il giornalista Capasso (Luigi, vice direttore di Metropolis, capo delle pagine dello sport e curatore del sito Resport, il supplemento sportivo on line del giornale, ndr). Sono abbastanza apolitico e Metropolis mi interessa perché è uno dei pochissimi giornali che si occupa a fondo di sport minore. Ora siamo in una fase di stand by. Il passato non  mi interessa e il nostro interlocutore è il tribunale”.


(*) Da www.professionecalcio.net