Rai Napoli abbandonata
Lo Pomo, Natale a Potenza

PUÒ IL DIPENDENTE di un servizio pubblico allontanarsi per settimane dall’ufficio che dovrebbe guidare e andarsene a casa a oltre 130 chilometri di distanza? In Rai si può.
Potentino, sessantacinque anni compiuti ad agosto, professionista da trenta, Oreste Lo Pomo, dopo dodici anni alla guida della redazione Rai

della Basilicata, dal 14 marzo 2022 è a capo di quella di Napoli ma non sa resistere al richiamo della sua terra.
Venerdì 20 dicembre aveva già lasciato la sede Rai e fino alla Epifania inclusa nelle stanze di via Marconi nessuno l’ha visto. Nella settimana successiva la sua presenza a Fuorigrotta è stata segnalata solo il martedì e il mercoledì.
Iustitia ha chiesto chiarimenti al vicario Roberto Pacchetti, che dopo il

Roberto Pacchetti

pensionamento anticipato di Alessandro Casarin, regge ad interim la direzione della Tgr, la testata giornalistica regionale, da cui Napoli dipende. Burocratica la sua riposta:riscontro ora la sua mail perché era finita nello Spam. Come credo Lei sappia non siamo autorizzati a rilasciare interviste (le maiuscole sono di Pacchetti, ndr)”.
In teoria, soltanto in teoria, si potrebbe sentire il vice direttore della Tgr che ha la supervisione sulla Campania ma l’incarico è stato affidato ad Antonello Perillo, che per nove anni ha guidato la redazione di Fuorigrotta. Sarebbe però tempo sprecato: era evanescente da capo, figuriamoci da supervisore. Non a caso, ritenendolo del tutto innocuo, i capi lombardi e leghisti della Tgr (Casarin di Somma Lombardo e Pacchetti di Varese) gli hanno affidato anche la supervisione della

Delia Gandini e Felice Ventura

Lombardia.
Per provare ad avere qualche commento dall’azienda Rai Iustitia ha indirizzato una email a due dirigenti di viale Mazzini: Felice Ventura, capo delle Risorse

umane o dell'organizzazione, e Delia Gandini, responsabile dell’Audit. Ma i due non hanno neanche battuto la strada burocratica di Pacchetti, scegliendo il silenzio.
Chiuse tutte le porte, rimane soltanto la Corte dei conti. La Rai, Radiotelevisione italiana spa, è sottoposta al controllo della magistratura contabile come previsto dall’articolo 12 della legge n. 259 del 1958.
Il delegato al controllo della Corte dei conti è un magistrato della Corte stessa che, pur non facendo parte del consiglio di amministrazione della Rai e non avendo diritto di voto, assiste alle riunioni, eventualmente intervenendo nelle materie di competenza per il suo ruolo istituzionale di delegato al controllo.