Da una prima lettura emerge un’evidente contraddizione tra le cause ostative all’assunzione di incarichi amministrativi. Non è contemplato il cosiddetto “danno erariale” consistente nel danneggiamento o nella perdita di beni o denaro prodotto alla propria o ad altra amministrazione o nel mancato conseguimento di incrementi patrimoniali, così come disposto dall’articolo 1223 del codice civile. Dunque ricapitolando se una persona cagiona un danno erariale e viene condannata a risarcire un ente pubblico per il danno cagionato può continuare ad operare per lo stesso ente e continuare ad assumere altri incarichi magari cagionando ulteriori danni in altre amministrazioni.
Tutto questo non è accettabile, per questo motivo chiediamo al governo con questo ordine del giorno due impegni. Primo: a provvedere alla revoca immediata di ogni incarico affidato dalla pubblica amministrazione da enti pubblici, da enti di diritto privato in controllo pubblico a soggetti condannati anche con sentenza non definitiva per illeciti amministrativi, con particolare riferimento al danno erariale.
In secondo luogo chiediamo di provvedere, attraverso gli opportuni interventi di carattere normativo all’incremento delle situazioni giuridiche di inconferibilità degli incarichi amministrativi, anche per soggetti condannati con sentenza non definitiva per illeciti amministrativi, con specifico riguardo al danno erariale. Grazie”
Presidente. “Sull’ordine del giorno G7.105 parere contrario del governo, e del relatore del governo; insiste per la votazione, senatrice Moronese? Prego”
Senatrice Moronese. “Si, grazie presidente. Una brevissima dichiarazione di voto, perché noi con questo ordine del giorno abbiamo chiesto la revoca immediata per ogni incarico della pubblica amministrazione per quei soggetti condannati per illeciti amministrativi o danno erariale. Con questo parere contrario non avete mostrato, chiedo al governo e anche al relatore, la benché minima intenzione di andare in questo verso, neanche dando il parere favorevole con riformulazione come raccomandazione che comunque non avrei accettato. Ma almeno per dare, come dire, una indicazione di voler andare in questo verso e invece avete fatto una misera e pessima figura perché qui si trattava di stare dalla parte degli onesti o dei disonesti. Abbiamo capito da che parte state, quindi lo metto ai voti, grazie.”
Presidente. “Bene, è aperta la votazione. Parere contrario del relatore del governo.” “È chiusa la votazione. Il senato non approva.”