Alla Città gli editori
chiedono nuovi tagli

A UN ANNO dall’accordo tra azienda e giornalisti con i licenziamenti evitati grazie ai contratti di solidarietà, sul quotidiano di Salerno la Città tornano ad addensarsi nuvole nere.
Per capire quale è la situazione non è sufficiente mettere in fila le posizioni delle parti in causa. Gli editori parlano di bilancio in rosso e chiedono “una riduzione strutturale dei posti di lavoro”; si ipotizzano sette licenziamenti su un organico di tredici redattori ai quali va aggiunto il direttore. I giornalisti dopo mesi di sacrifici “ritengono inaccettabile il continuo ricorso dell’azienda a minacce di licenziamento” e respingono

qualsiasi ipotesi di altri tagli. Il direttore Antonio Manzo, che si è insediato il primo gennaio dell’anno scorso, ha dichiarato a Iustitia che le vendite vanno bene (ma non ha fornito numeri) e che la raccolta pubblicitaria funziona (ma non ha

Vito Bentivenga e Piero Delle Cave

dato cifre) e ha concluso che non ci sono motivi per preoccuparsi perché un’intesa si troverà come è già successo dodici mesi fa grazie anche al suo impegno personale.
Le parti si sono incontrate il 28 dicembre nella sede del giornale a piazza Sant’Agostino a Salerno. Per la società erano presenti il direttore amministrativo Giuseppe Carriero e il consulente del lavoro Lorenzo La Duca, per i giornalisti il segretario del sindacato campano Claudio Silvestri e i componenti del comitato di redazione (Vito Bentivenga, Piero Delle Cave, Clemy De Maio) e poi il delegato di poligrafici e amministrativi Alberto Santoriello e il rappresentante provinciale della Fistel Cisl Antonio Abagnara. L’incontro si è concluso senza risultati e per ora non è fissato un nuovo appuntamento, però il 21 gennaio scade l’anno dei contratti di solidarietà e quindi i giornalisti dovrebbero tornare a lavorare a tempo pieno e a percepire stipendio intero.
Va intanto segnalato il duro documento approvato dalla redazione con due passaggi importanti. Innanzitutto “l’azienda non ha dato risposta alle richieste formulate nei mesi scorsi circa la composizione della compagine societaria”. Vengono anche contestati i dati contabili presentati dagli amministratori, rilevando che “dal conto economico depositato alla camera di commercio risulta al 31 agosto 2018 un utile di esercizio che è evidentemente frutto del risparmio sulle spese per il personale (350mila euro), e ha consentito di assorbire tutte le perdite di

Giuseppe Carriero e Clemy De Maio

esercizio dichiarate al 31 dicembre 2017, ottenendo anche un margine di attivo”.
Per questi motivi i giornalisti hanno confermato lo stato di agitazione e affidato “al cdr la gestione di un pacchetto di cinque giorni di sciopero”.

C’è da aggiungere che la pubblicità della Città gestita dalla Manzoni, guidata nel Salernitano da Gerardo Polichetti, ha chiuso il 2018 con una leggera flessione, nettamente al di sotto della media nazionale del settore, e dal primo febbraio curerà la raccolta pubblicitaria per il quotidiano stabiese Metropolis guidato da Raffaele Schettino.
Un trend nella sostanza positivo che verrà ora sottoposto a uno ‘stress’ dagli esiti incerti: dal 21 gennaio la Manzoni lascerà la sede di Salerno a piazza Sant’Agostino, nello stesso appartamento della redazione, per spostarsi trenta chilometri più a sud, nell’area industriale di Eboli nella palazzina di proprietà di uno degli editori della Città, Vito Di Canto, che prima ospitava gli uffici della sua società di distribuzione di giornali.
Il trasferimento a Eboli toccherà poi ai giornalisti?