Per il voto spesi più di 20mila euro

Gli ascari di Ottavio Lucarelli e Domenico Falco detto Mimmo avevano avuto disposizioni ferree: presidiare i check points della Mostra d’Oltremare dalle 7 precise di domenica 23 maggio. Unica concessione: avrebbero potuto non calzare il fez rosso d’ordinanza, mentre la loro gestione era affidata ai fedelissimi degli sciumbasci Ottavio e  Mimmo, i temibili bulucbasci. Erano loro, altroché, i veri scrutatori delle elezioni all’Ordine dei Giornalisti della Campania: scrutavano l’orizzonte, adocchiavano, forse annusavano, l’arrivo del neoprofessionista o del pubblicista a cui suggerire i nomi da votare. Raccomandazione superflua giacché la lezione era stata mandata a memoria. E i risultati si sono visti. All’interno delle sale dove abitualmente si svolgono commerci e fiere, dietro i tavoli, erano schierati invece gli scrutinatori chiamati a scrutinare e non a scrutare.
Alle 18,20 si chiudono i seggi e inizia lo spoglio. E qui si capisce che i sentimenti non sono acqua fresca. Una mano nostalgica vota Ermanno Corsi, un elettore riconoscente scrive sulla scheda Pasquale Nonno, qualcuno che non ha capito una mazza (o vuole essere sicuro di non sbagliare) vota Ottavio Lucarelli dappertutto, anche alla gestione della bouvette del Circolo della stampa. Fra tre anni, se saremo ancora tra voi, noi scriveremo sulla scheda i nomi Edoardo Scarfoglio e Matilde Serao, che tanto fecero per noi all’inizio della nostra oscura carriera quando Il Mattino era all’angiporto galleria. Ma bando alla nostalgia e torniamo agli scrutinatori.
Dal verbale stilato al termine delle votazioni apprendiamo che la commissione elettorale era composta da un presidente (Giovanni Lucianelli), sei-vicepresidenti-sei (Actis, Di Scala, Esse, Ferrara, Montisano, Perone) e ventiquattro scrutinatori, tra cui forse anche stranieri (Dominech, Gambrosier, Nicois). Insomma, una nutrita pattuglia di giornalisti che ha rinunciato ad un giorno di festa in famiglia per rispondere alla chiamata, per quanto remunerato meglio di un domenicale in redazione. Due considerazioni: torna alla memoria una lodevole iniziativa attuata da Lucianelli in occasione delle passate elezioni (maggio 2007) quando Big John, utilizzando una sorta di addetto stampa (Simone Di Meo), inviò una email ai giornalisti campani, con la quale comunicava di aver deciso di devolvere il proprio compenso a favore del figlio/figlia di un giornalista in particolari condizioni disagiate. Suggerimmo di intitolare quella borsa di studio ai Caduti di tutte le redazioni oppure al Cronista ignoto. Certamente quella somma è stata assegnata, anche se non se ne è saputo più nulla. Così come è ragionevole supporre che il gesto di solidarietà sarà ripetuto anche in questa occasione. Seconda considerazione: con la crisi occupazionale nel mondo dell’informazione c’è chi pensa di esportare in blocco il modello Cappella Vecchia per analoghi incarichi: Reuven Rivlin, presidente della Knesset israeliana, allertato dai responsabili della sinagoga napoletana che si trova  a pochi metri dalla sede dell’Ordine dei giornalisti, sta discretamente sondando il terreno per quanto riguarda disponibilità e date libere. Se ne può parlare, gli è stato risposto ufficiosamente. Ma si sa come ragionano dalle parti di Gerusalemme: 500 euro a scrutinatore sono un po’ troppi (a occhio e croce, aggiungendo gli impiegati in servizio domenica 23 maggio si sono spesi più di 20mila euro). Però ascari e bulucbasci, gli è stato assicurato, sono compresi nel pacchetto promozionale.

Monteiro Rossi

Sulle notizie contenute nella lettera di Monteiro Rossi Iustitia ha interpellato Domenico Falco, vice presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania. Questa la sua risposta.
“Il regolamento di attuazione della legge che istituisce gli Ordini fissa il numero di persone che devono far parte della commissione elettorale. Noi, che pure ci siamo tenuti ad di sotto del tetto previsto, siamo riusciti a far votare duemila persone senza che si formassero file. Non dimentichiamo poi che la commissione è stata presente alla Mostra anche domenica 16 maggio per l'intera giornata.
Il compenso è stato di 500 euro netti per gli scrutatori, 750 per i vice presidenti e mille per il presidente Lucianelli. Ultima notizia: il 23 maggio abbiamo incassato 67mila euro di quote”.


(*) Da www.stabiana.it
 
Domenico Falco
Ermanno Corsi
Pasquale Nonno
Matilde Serao (*)
Giovanni Lucianelli
Claudio Dominech
Riccardo Gambrosier
Giovanni Nicois
Simone Di Meo