Mattino, in cronaca
l'organico è all'osso
LAVORA IN sofferenza la cronaca del Mattino che sta cercando un assetto equilibrato del vertice, ma per ora non lo trova. Per il rientro del vice capo cronista Gianni Molinari, alle prese con una infiammazione al braccio sinistro, non c’è ancora una data: si ipotizzano altri trenta giorni fuori, se tutto va bene, o diversi mesi se, nonostante le cure, il problema dovesse persistere.
Per sostituirlo il primo marzo era stato assunto, con un contratto a scorrimento sulla malattia, Antonio Vastarelli, sistemato al desk, accanto alla capo cronista Marilicia Salvia. Arrivato al 30 giugno senza avere la certezza di un contratto di più lungo respiro, Vastarelli, napoletano, quarantacinque anni, da
tre professionista, con alle spalle quattro sostituzioni al Mattino, la prima nel 2008, ha deciso di cambiare aria. Ha lasciato il lavoro faticoso della cronaca ed è tornato ai meno stressanti e meglio remunerati uffici stampa.
Da luglio è addetto stampa della ‘Cantieri del
Adriano Giannola e Marilicia Salvia
Mediterraneo’, società del porto di Napoli guidata da Luigi Salvatore. Lavora anche per l’associazione ‘Mercurio’ che fa capo al vice segretario provinciale del Pd Toti Lange e confeziona, ormai da anni Mercurio, il bimestrale dell’associazione. Lavora inoltre per la ‘Fondazione di comunità del centro storico’, presieduta da Adriano Giannola, che fa raccolta fondi ed è collegata alla ‘Fondazione con il Sud’, presieduta da Carlo Borgomeo.
Esce Vastarelli e dal primo luglio lavora in cronaca, con un contratto a termine di un mese, Davide Cerbone, napoletano, quarantuno anni, da quattro professionista, che, dopo otto anni da collaboratore, nel luglio del 2013 ha firmato il primo contratto di sostituzione per due mesi. Si occupa della scrittura e dà una mano al desk guidato dalla capo cronista, con Cristiano Tarsia, che lavora a metà con lo sport, Marco Toriello e Maria Pirro.
Negli ultimi diciotto mesi la cronaca cittadina ha registrato l’uscita del capo Paolo Russo rientrato a Salerno per motivi di salute e familiari; la tragica scomparsa di Salvo Sapio, di fatto vice capo cronista, morto a quarantadue anni per un male incurabile; i problemi al tendine del braccio sinistro che dal 20 febbraio scorso hanno messo temporaneamente fuori uso Molinari; infine l’arrivo in cronaca di Chiara Graziani, in sostituzione di Daniela Limoncelli
Rosaria Capacchione e Gigi Di Fiore
passata alla Grande Napoli, da alcune settimane ferma per motivi personali.
Sulla carta l’organico della cronaca conta diciannove unità. In realtà se si sottraggono Rosaria Capacchione, senatrice del Pd, Molinari e Graziani, l’inviato Gigi Di
Fiore che fa capo al direttore e Tarsia a mezzo servizio si arriva a quattordici redattori e mezzo. Con l’estate alle corte e alle malattie si aggiungono le ferie e dal 12 luglio, per raggiungere le località di vacanza frequentate dai napoletani, la chiusura verrà anticipata dalle 23 alle 21,30. E forse non è un caso che la partenza delle quattro pagine del Mattino Estate, curate dalla Salvia insieme a Maria Chiara Aulisio, è slittata dal primo al cinque luglio.
Ad aggravare la situazione c’è l'obbligo di un primo e un secondo dorso con lo stesso numero di pagine: il risultato è che quando il direttore e il suo staff spostano nel primo dorso pagine e pagine di cronaca (basti citare i servizi dedicati al tifoso Ciro Esposito morto a Roma o a Salvatore Giordano, il quattordicenne colpito a via Toledo dai calcinacci della galleria Umberto), nel secondo dorso si creano voragini che è davvero complicato riempire.