Contro il calo copie si prova la musica

In Italia si legge sempre di meno, e le vendite dei quotidiani sono in picchiata forse irreversibile. Si cerca di correre ai ripari. Una volta c'era il gadget, con cui veniva dato in omaggio il giornale. Adesso la nuova tendenza pare essere quella di buttarla in musica. Canta che ti passa. E Repubblica sembra essere diventato il nuovo alfiere di questa strategia di mercato. Recentemente in un servizio sui socialdemocratici tedeschi il germanista Angelo Bolaffi ha citato l’ex presidente del Spd e lo ha chiamato Peter Gabriel, che è stato il cantante del gruppo dei Genesis, anziché Sigmar.
Adesso ci prova Arturo Zampaglione con una corrispondenza da New York il 30 aprile a pagina 12 (L'attivismo agguerrito di Mike Pompeo), in cui si parla della politica estera di Donald Trump.
Il presidente si è circondato di un gruppo di cazzuti collaboratori, a cominciare da Mike Pompeo, neo segretario di Stato e artefice del riavvicinamento con la Corea del Nord di Kim Jong-un.
Pompeo, origini calabresi, ha voluto al proprio fianco John Bolton, esperto di geografia politica mondiale. Ma per Repubblica e per Zampaglione John è poco melodioso come nome e non fa impennare le vendite comatose. Ed ecco che il braccio destro di Pompeo diventa Michael Bolton, cantautore americano di un certo successo che ebbe il proprio momento d'oro quando incise il celeberrimo When a man loves a woman, artefice di molti balli della mattonella con successivi fidanzamenti agli albori degli anni '90. Si monitora l'andamento delle vendite di Repubblica, e forse un cruccio del direttore Mario Calabresi è quello di non poter cambiare (a causa della vocale finale nel cognome) il proprio nome in gerenza con quello di Francesco Calabrese, quello di Franco IV e Franco I, quelli di Ho scritto t'amo sulla sabbia degli anni 70. Le nostre prime storie d'amore con gli infradito, che bei tempi.

Abel Fonseca

 
Mike Pompeo
Kim Jong-un
Michael Bolton
Francesco Calabrese