Il 27 aprile si è presentato nella sede del Sindacato unitario dei giornalisti della Campania il superboss degli undicimila pubblicisti della regione Domenico Falco, vice presidente dell’Ordine campano, seguito dai fedelissimi Francesco Ferraro, vice presidente del collegio dei revisori dei conti dell’Ordine e genero dell’editore televisivo Lucio Varriale, e Alessandro Sansoni, consigliere dell’Ordine e collaboratore ...

La cronista del Mattino Chiara Graziani ha ritirato il ricorso presentato ai probiviri del sindacato giornalisti della Campania per impugnare la procedura che nell’ottobre scorso aveva portato all'elezione del nuovo comitato di redazione di via Chiatamone (ne fanno ...

che è considerato uno dei maggiori germanisti italiani. Bolaffi dice che la Spd è agitata da inquietudini e ricerca di una nuova leadership che tuttavia, sottolinea Bolaffi, sarà difficile costruire anche perché nel partito e nel governo non ha più cariche Peter Gabriel, che fu vice di Schulz nella sfida contro Angela Merkel. La quale continua a dettar legge, come sapete, e se la ride. Se la ride proprio come Peter Gabriel, che di mestiere fa il cantante ed è stato flautista e percussionista del leggendario gruppo musicale dei Genesis fino

al 1975. E oltretutto è inglese.
Perché dunque il politico della Spd Sigmar Gabriel è diventato Peter per il germanista Bolaffi? Perché Bolaffi è del '46, è nato a Roma e avrà avuto modo di farsi travolgere in pieno dallo tsunami del maggio francese ed ora è riemerso il sessantottino che riposa tra le rughe del suo viso. Poi è arrivato l'incarico di direttore dell'Istituto di Cultura italiano a Berlino, poi sono arrivati Schulz e Angela Merkel.
E volete che a Bolaffi non venga un groppo in gola di commozione ripensando a Peter Gabriel?

Che aria tira in Germania tra i socialdemocratici? Il partito di Martin Schulz, quello a cui Silvio Berlusconi disse a Strasburgo: "in Italia c’è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti, la suggerirò per il ruolo di kapo", è agitato da crolli nei consensi elettorali (20,5 alle Politiche di settembre) e necessità di ‘reinventarsi’.
Ce ne parla, a pagina 33 di Repubblica del 27 aprile nello spazio riservato ai commenti, il filosofo Angelo Bolaffi, 71 anni,