Caro Cozzolino,
ho visto l’articolo di Iustitia sulla insopportabile melassa che da tanti viene diffusa a piene mani in occasione dell’anniversario della morte di Giancarlo Siani e la foto notizia sull’incredibile svarione della didascalia della prima di cronaca con l’indicazione sbagliata del luogo dove è stato ucciso il cronista abusivo del Mattino.
Ho letto che hai attribuito le responsabilità principali dell’errore ai vertici della cronaca (Paolo Russo e Marilicia Salvia), ai due dell’ufficio centrale (Vittorio Del Tufo e Antonella Laudisi) che hanno il compito di vigilare sulla copertina del secondo dorso e a chi quel giorno lavorava al desk, mentre hai dato tutte le attenuanti a Davide Cerbone, il cronista che ha scritto l’articolo.
Voglio però girarti la mia tesi: Cerbone è innocente, il che rende la papera ancora più grave perché opera di un cronista ‘esperto’. E ti spiego perché è innocente.
Se leggi il suo servizio, pubblicato nella fascia bassa della seconda di cronaca, Cerbone scrive: “… depongono un fascio di fiori sulla salita intitolata a Giancarlo, a pochi passi da quella piazza Leonardo che un oggi di trent’anni fa fu teatro di morte”. La didascalia in prima e il sommarietto sono quindi opera di un ‘graduato’. |