Arriva Gigino, va via Ciccio

Dunque: voi potete digitare su Google, a vostra scelta, una parola chiave qualsiasi: mozzarella, Provincia, imprenditoria, politica. Il risultato sarà sempre Gigino. La stessa cosa si verifica se entrate nell’universo di You Tube, dove vi imbatterete in alcuni video che resteranno indelebili negli occhi e nel cuore degli internauti. Con un protagonista assoluto: Gigino. Un suggerimento: su You Tube digitate “Luigi Cesaro esilarante”, dove avrete l’esatta percezione della devastante solitudine dei numeri primi, delle cause della fuga dei cervelli all’estero e dell’assordante silenzio che circonda l’esistenza di alcuni neuroni. E dove Gigino, in un video di circa sei minuti, fa riferimento 17 volte agli “amici” e ai progetti “impottantisssssimi” elaborati dal neurone solitario.
Cesaro, come si ricorderà, ebbe l’investitura ufficiale a candidato presidente della Provincia di Napoli per il Pdl il 17 gennaio, alla presenza del sottosegretario Nicola Cosentino, detto anche Nick ‘o mericano, come ha riferito l’imprenditore Gaetano Vassallo, ras del business-rifiuti in Campania, ai magistrati della Dda di Napoli. Pare che il soprannome di Cosentino tragga origine dal giovanile vezzo di vestire sempre in jeans e masticare chewing gum durante le passeggiate sul corso principale di Casal di Principe.
Quel 17 gennaio anche i lettori più distratti scoprirono che Cesaro era stato ripetutamente coinvolto in un traffico di mozzarelle di bufala sull’asse Sant'Antimo - Arcore (“Ne mando una ventina di chili al presidente ogni tanto perché ne è ghiotto e mi ha detto: Gigi, la tua mozzarella la mangio perché so che i tuoi amici la fanno con cura e non ti farebbero mai un torto”). Ora come allora metteremmo la mano sul fuoco sull’intuito di Silvio Berlusconi. Ma fermiamoci qui per non essere accusati di eccessiva piaggeria.
Il 7 giugno, infine, si vota. L’avversario di Cesaro è Luigi Nicolais, candidato del Pd. Ma “gli amici” si vedono nel bisogno e Cesaro stravince, riportando la “Provincia a destra dopo 15 anni” come riferisce il 9 giugno Ciro Pellegrino sul free press il Napoli. Pellegrino ci racconta l’entusiasmo della gente, dei giovani, degli anziani. Caroselli notturni di scooter con decine di ragazzi in sella, sventolio di bandiere, cartelli mostrati con legittimo entusiasmo: “Gigino uno di noi”. A corredo dell’articolo c’è l’immancabile box con i dati, le foto e le percentuali. E leggiamo con emozione: sotto l’immagine di Nicolais c’è la sua percentuale, che è 59,26%. Di fianco ci sorride Cesaro su una percentuale che gli assegna il 34,44%. Possibile? Ma chi ha vinto: Gigino 1 o Gigino 2? La spiegazione c’è: i dati sono relativi a 2.324 sezioni su 2.873. Poi, nello spoglio delle ultime sezioni, Gigino 2 è riuscito a ribaltare la situazione. Ma nulla sarebbe cambiato nei cartelloni gioiosamente mostrati: Nicolais o Cesaro, sempre Gigino sarebbe stato il vincitore. E ora via alle riforme impottantisssssime. Gigino, uno di noi.
Ma consentiteci, mentre si spengono le luci e va in archivio la giunta di Dino Di Palma, di ricordare la figura di Francesco Borrelli, assessore al Pensiero debole e giornalista professionista, rapito alla nostra categoria dalle blandizie della politica e dell’happy hour istituzionale. Ma ora è tornato a casa, al suo vero mestiere. Gigino sarà pure uno di loro, ma Francesco è uno di noi.

Masino Pavese
 
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