Non sono io Paolo Cordoba

Spettabile direttore,
nella mia vita non ho mai scritto lettere anonime, né in forma cartacea né in forma elettronica. Ti assicuro che nel caso sentissi il bisogno di scriverti lo farei, come ora, firmando col mio nome e cognome. Purtroppo, un vigliacco idiota ha scritto a Iustitia.it una mail in cui si paragonano articoli del “Roma” e del “Mattino”, firmandosi Paolo Cordoba. Uno pseudonimo che grossolanamente può richiamare alla mente di molti la mia identità, sia per il nome Paolo sia per l'accenno all'ex Procuratore Agostino Cordova, le cui tormentate vicende mi hanno assorbito per anni ed il cui nome è stato spesso associato nell'ambiente giornalistico alla mia attività professionale. Tanto più, poi, perché la missiva sembra venire proprio dal “Roma”, il quotidiano in cui ho l'onore di lavorare da undici anni. Basterebbe un'intelligenza media per capire che, se mai un giorno dovessi utilizzare uno pseudonimo per celare la mia identità, non sceglierei quello di Paolo Cordoba. Ove tale intelligenza dovesse mancare in qualche tuo lettore, potrebbe soccorrere questa mia precisazione con cui mi dissocio da questa come da qualsiasi altra lettera anonima pubblicata su Iustitia.it.
Dovrebbe, credo, preoccupare tutti il fatto che in giro ci siano colleghi che non solo non hanno il coraggio di firmare le proprie accuse ma tentano di addebitarle ad altri, al solo scopo di seminare zizzania. Saluti

Roberto Paolo

 
Agostino Cordova
Roberto Paolo