Bancarotta Diffusione,
in aula il 12 novembre

AVANZA LENTO il processo per la bancarotta preferenziale della Diffusione napoletana, la società che si è occupata della distribuzione del Mattino fino al 31 luglio 2001 quando, grazie a un accordo siglato con i vertici del quotidiano di via Chiatamone, l’incarico viene affidato a una società, Intramedia, costituita quindici giorni prima davanti al notaio Massimo Ciccarelli e iscritta al registro delle imprese della camera di commercio il

primo agosto 2001. Con il nuovo contratto il testimone passa da Pasquale De Gregorio, amministratore di Diffusione napoletana, al figlio Giuseppe De Gregorio, responsabile di Intramedia. Poi padre e figlio escono di scena: Diffusione napoletana il 13 marzo 2002 viene dichiarata fallita dal tribunale di Napoli che assegna la curatela al


Giuseppe De Gregorio e Giuseppe Savona

commercialista Giuseppe Savona; Intramedia è prima messa sotto sequestro dalla magistratura e dall’agosto 2008 non si occupa più della distribuzione del Mattino e del Roma, gestita ora dalla Adis Fratelli Pollio. E sia Pasquale che Giuseppe De Gregorio sono fuori anche dal processo perché hanno chiesto e ottenuto il patteggiamento della pena. 
Nell’udienza dell’otto ottobre, la quindicesima in ventitre mesi davanti alla sesta sezione penale collegio B (Sergio Aliperti, presidente, Ornella Baiocco e Serena Colleto), è stato ascoltato un solo teste, Salvatore Conforti, citato dalla difesa di Massimo Garzilli, di fatto direttore amministrativo del Mattino, anche se dal gennaio 2008 è in pensione.
Gli altri testi di Garzilli, assistito dagli avvocati Marinella De Nigris e Massimo Krogh, verranno ascoltati nell’udienza 12 novembre.
I nodi da sciogliere con il processo sono tutti nella sostanziale continuità tra le due società e negli assegni per diverse centinaia di milioni di lire che i De Gregorio hanno incassato dagli edicolanti affidandoli alla famiglia Ingegno (tre gli imputati Cristiano, Umberto e Vincenzo, difesi dall’avvocato Marco Muscariello), che dopo averli versati su conti correnti a loro intestati ne


Marinella De Nigris e Marco Muscariello

hanno tirato fuori assegni circolari poi incassati dal Mattino.
Lunga la testimonianza di Conforti, natali romani, sessantasei anni, direttore commerciale del Mattino in pensione, soprattutto per le tante domande degli avvocati De Nigris e Krogh. Secchi invece gli interventi dell’avvocato Paolo Piazza, che difende la curatela fallimentare, e del pubblico

ministero Fabrizio Vanorio. In particolare il pm ha toccato due punti. A Conforti, che aveva raccontato di una ricognizione compiuta tra le società di distribuzione dei giornali quando erano emerse le difficoltà della snc Diffusione napoletana, ha chiesto perché poi la scelta per un incarico complesso e delicato era caduta su un giovane di venticinque anni e su una società appena costituita. Il secondo punto riguardava gli Ingegno e l’ex direttore commerciale ha dichiarato che non sapeva chi fossero, che ne aveva sentito parlare, ma non ricordava da chi.