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Nuovo distributore
per Mattino e Roma
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CONTINUA AD AFFONDARE Intramedia, la società nata dalla crisi irreversibile di Diffusione napoletana, la snc poi dichiarata fallita nel marzo 2002 e dalla quale Intramedia aveva ereditato la distribuzione dei quotidiani Mattino e Roma.
Anche la nuova società, costituita dai figli dei titolari di Diffusione, ha avuto vita breve e stentata perché è stata coinvolta nelle
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indagini penali scaturite dal fallimento di Diffusione napoletana e dall’ottobre 2006 è stata posta sotto sequestro dal tribunale di Napoli con la nomina a amministratori giudiziari del commercialista Lucio Spanò e dell’avvocato Luca Camerlengo, dimessosi qualche mese fa e sostituito da Mauro Strazzullo. Con l’estate è arrivata la svolta finale: i due quotidiani più importanti per l’attività della società hanno cambiato distributore: il Roma, dal primo agosto, e il Mattino, dal 30 agosto, vengono distribuiti dalla Adis Fratelli Pollio srl, il cui |
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Eugenio Baffi |
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amministratore è Ermanno Pollio, cognato dei fratelli De Gregorio titolari di Diffusione napoletana. Con Mattino e Roma hanno lasciato Intramedia nelle ultime settimane anche Italia Oggi, il Sannio, l’Avanti!, Milano Finanza e l’Osservatore romano. Nel portafoglio della società guidata prima dell’intervento della magistratura da Giuseppe De Gregorio, figlio di Pasquale che era l’amministratore di Diffusione napoletana, sono rimasti il Messaggero, Mercati e Finanza, Il Riformista, Trotto & Turf , Bet e i periodici distribuiti dalla Parrini, che sta inviando forniture via via decrescenti.
È ora all’orizzonte la liquidazione della società, ma prima c’è da sciogliere un nodo impegnativo: la sorte di oltre cinquanta tra dipendenti e trasportatori. Una decina sono già passati con l’Adis; per gli altri il futuro è incerto.
A rilevare Intramedia, e i suoi debiti, si era candidato Ferdinando Ciccarelli, |
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Massimo Krogh
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titolare della Diffusione Terra di lavoro, che nel Casertano distribuisce il Mattino e una serie di altri quotidiani: oltre un anno fa aveva presentato un’offerta, ma non avrebbe mai ricevuto una risposta. Del resto lo sbarco su Napoli del concorrente di Terra di lavoro non era certamente gradita dai distributori partenopei.
Intanto il 18 settembre, davanti alla sesta sezione penale del tribunale di Napoli collegio B (presidente Sergio Aliperti, con giudici a latere Ornella Baiocco e Serena Colleto, pubblico |
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ministero Stella Castaldo), è fissata una nuova udienza del processo per bancarotta preferenziale (la pena prevista dal codice va da uno a cinque anni di reclusione) che vede coinvolti nove imputati: il numero uno operativo dell’azienda Mattino Massimo Garzilli, difeso dagli avvocati Marinella De Nigris e Massimo Krogh; gli imprenditori Cristiano, Umberto e Vincenzo Ingegno, che hanno incassato assegni dai De Gregorio per poi girarli al Mattino e sono assistiti dall’avvocato Marco Muscariello; i titolari di Diffusione napoletana, i fratelli Bruno e Francesco De Gregorio e Pasqualina Widler (vedova di un altro fratello, Salvatore De Gregorio), e i titolari di Intramedia, i cugini Giuseppe De Gregorio (figlio di Pasquale) e Giuseppe De Gregorio (figlio di Francesco), difesi dagli avvocati Eugenio Baffi e Gaia e Sebastiano Fusco. È stata invece stralciata la posizione di Pasquale De Gregorio, che ha chiesto il patteggiamento.
Sul fronte opposto c’è il curatore del fallimento di Diffusione napoletana |
Giuseppe Savona che rappresenta la parte civile, costituita in giudizio con l’avvocato Paolo Piazza, nominato dal giudice della sezione fallimentare Gianpiero Scoppa.
Il processo partito nello scorso autunno, dopo il rinvio a giudizio di tutti gli imputati deciso il 21 giugno 2007 dal giudice per le indagini preliminari Rosa Anna Saraceno, ha già delineato un quadro della vicenda grazie alle testimonianze del maresciallo della Guardia di finanza Vincenzo Penniello, del curatore fallimentare Giuseppe |

Giuseppe Savona |
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Savona, del capitano della Guardia di finanza Carmine Iuliano e del commercialista Stefano Vignone, consulente della procura. Dopo i testi dell’accusa, toccherà a quelli della difesa e agli imputati e Krogh ha già chiesto al presidente Aliperti di sentire Massimo Garzilli. |
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