Master Suor Orsola:
De Lucia nuova tutor

COME Rafa Benitez il direttore delle testate del master di giornalismo del Suor Orsola Marco Demarco cerca di raddrizzare una barca in difficoltà e ha scommesso sul mercato di gennaio per pulire e rafforzare il team dei tutor.
La prima mossa è stata il taglio dei maschi dello staff interno. Subito dopo la visita a sorpresa alla scuola fatta il 4 dicembre dal presidente dell’Ordine nazionale Enzo Iacopino e da tre consiglieri nazionali (il pubblicista lombardo Angelo Baiguini, i professionisti Cristina Cosentino, romana, e Andrea Ferro, genovese) sono arrivate le ‘dimissioni’ dei tutor Alfredo D’Agnese e Guido Pocobelli Ragosta, in servizio da oltre dieci anni. A gennaio lo storico

coordinatore dei tutor Arturo Lando è stato rimosso e spostato a un periferico e meno impegnativo lavoro di collegamento con l’università.
Del resto non si poteva ignorare la bruciante relazione dei consiglieri nazionali che ai tutor

Rafael Benitez e Marco Demarco

dedicano diversi passaggi. Ne riportiamo soltanto poche righe, anche se è interessante leggere l’intera relazione perché traccia un quadro nitido della situazione gravemente deteriorata della scuola targata Suor Orsola, che, è opportuno ricordarlo, costa agli studenti 14.800 euro a biennio.
È emerso - scrivono i consiglieri - un clima poco costruttivo ai fini dell’apprendimento e dello svolgimento della pratica giornalistica. Ad ‘inquinarlo’una serie di asserite discriminazioni da parte di alcuni tutor e di qualche specifico comportamento (segnalato da moltissimi praticanti) che hanno turbato l’atmosfera e, in alcuni casi, compromesso il quadro delle relazioni interne. Molti studenti hanno lamentato attenzioni e atteggiamenti palesemente differenziati, praticati sulla base di dubbie motivazioni comunque non sempre riconducibili ad aspetti considerati legittimi”. Il quadro che ne viene fuori è chiaro, ma il linguaggio è soft, perché gli allievi hanno parlato non soltanto di "discriminazioni" ma anche di molestie.
Completata l’operazione ‘cessioni’, Demarco, che si muove già da direttore della scuola, ha avviato la campagna acquisti. Ci sono stati telefonate, sondaggi e incontri e alla fine il direttore ha tirato fuori una rosa tutta al femminile: Francesca De Lucia, napoletana, cinquantacinque anni, dal ’90 professionista; Raffaella Leveque, napoletana, cinquantuno anni, da ventidue professionista; Laura Valente, natali a Latina, formazione milanese, cinquant’anni da compiere a marzo, pubblicista da diciotto, professionista

Alfredo D'Agnese, Arturo Lando e Carla Mannelli

dallo scorso giugno, al Suor Orsola docente di ‘Gestione e produzione delle imprese culturali’.
Per motivi tecnici due petali della rosa sono caduti subito: Raffaella Leveque non è laureata, Laura Valente è iscritta tra i professionisti solo da otto mesi. Risultato: Francesca De Lucia

il 16 febbraio prenderà servizio alla scuola, con incarico a tempo pieno come l’altra tutor Carla Mannelli, mentre la terza, Alessandra Origo, ha un contratto part time perché ha un'altra attività. È ora necessario un altro acquisto per seguire decentemente gli allievi e la caccia è aperta.
Se sui tutor ci sono segnali di resipiscenza, tutto è invece fermo sul dato politicamente, e non solo, più grave: la direzione fantasma di Paolo Mieli, che continua a essere utilizzato come specchietto per le allodole per studenti, genitori e opinione pubblica. Il rettore del Suor Orsola Benincasa Lucio D’Alessandro e il direttore delle testate Marco Demarco, che di Mieli è stato ed è un fedelissimo (nel 1997 l’ha scelto per affidargli il varo del Corriere del Mezzogiorno) non danno segnali di aver capito la gravità della denuncia degli studenti del master. Per far dimettere un direttore che, come è scritto nella relazione, “nel corso del primo anno ha incontrato una sola volta i ragazzi e non all’interno dei locali del master” è forse necessario che l’Ordine nazionale o l’Ordine della Lombardia dove Mieli è iscritto battano un colpo o, forse meglio, sparino una cannonata.