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Sui giornali è senza nome
il giudice che copia il pm |
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NELLA SERATA DEL 3 gennaio i quotidiani on line pubblicano con grande rilievo la notizia che il tribunale del Riesame di Napoli ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare di Gaetano Riina, fratello del boss dei boss Totò Riina, perché il gip si è limitato a copiare le tesi della procura della Repubblica, non sostituendo neanche le parole “questo pm” con “questo gip”.
Negli articoli non c’è il nome del gip e si scatenano subito commenti al |
vetriolo. Sul Corriere della sera on line, che linka il Corriere del Mezzogiorno, un lettore scrive: “possibile che, per una falsa concezione della privacy, non si possa mai sapere nome e cognome di questi cialtroni (lautamente pagati!) che fanno c… e non passano |

Gaetano (*) e Totò Riina (**) |
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mai un guaio? Sarà forse che sono magistrati e voi giornalisti avete paura di ritorsioni?”; un altro lettore che si firma Viparo aggiunge: “perché la redazione non pubblica il nome del gip copione e ‘distratto’? Probabilmente vi siete distratti anche voi”.
Non vanno giù leggeri i frequentatori del Fatto.it, il quotidiano diretto da Antonio Padellaro. Attilio Manduzio scrive: “perché viene sempre pubblicato il nome di un qualunque immigrato accusato anche solo di divieto di sosta e non di un magistrato incapace che, pur pagato a peso d’oro, non è capace neanche di compilare un provvedimento in proprio? Voglio il nome, almeno si becchi l’impopolarità che merita una simile testa di rapa!” Sulla stessa linea Serpico: “vorremmo conoscere questo valoroso magistrato. Bisognerebbe fargli cambiare mestiere, mandarlo a raccogliere i rifiuti per un bel po’ di tempo, Napoli ne trarrebbe vantaggio”.
E suona strano il silenzio dei giornali sul nome del gip perché nei lanci delle |

Enzo La Penna e Carmine Spadafora
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agenzie il nome c’è: il primo take alle 16,51 (e poi alle 20,15 e alle 20,37) è dell’Ansa e lo firma Enzo La Penna; alle 21,11 va in rete l’Adn Kronos con Carmine Spadafora; alle 21,51 arriva anche l’agenzia Italia.
Il gip accusato di “copia e incolla” è |
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Pasqualina Paola Laviano, il collegio del tribunale del Riesame che critica duramente il lavoro del gip è formato dal presidente Angela Paolelli e da Rossella Marro e Stefano Risolo.
La protesta dei lettori on line funziona: poco prima delle 10 del 4 gennaio il Corsera integra la notizia in rete inserendo il nome del gip.
Passiamo ora ai quotidiani napoletani. Abbiamo già visto il Corsera-Cormezz. Il Mattino.it non ha problemi e correttamente mette in pagina il nome della Laviano. Repubblica Napoli on line abitualmente curata dall’ex cronista di giudiziaria Giovanni Marino, decide di non pubblicarlo e non lo inserisce durante la mattinata del 4 gennaio.
I lettori di Repubblica Napoli trovano il nome della Laviano soltanto il 5 gennaio quando il ministro della Giustizia Paola Severino incarica l’ispettorato di via Arenula, dal 19 dicembre guidato da Stefania De Tomassi, di recuperare copia dell’ordinanza firmata dal gip del tribunale di Napoli.
Ma chi è Pasqualina Paola Laviano? Da quattordici anni in magistratura si è più volte occupata di vicende delicate. Una delle più recenti è il processo con rito abbreviato per la truffa dei falsi ciechi al quartiere Chiaia per la quale nel |
dicembre del 2010 condanna a sei anni e otto mesi di reclusione il regista dell’operazione, Salvatore Alajo.
Qualche anno prima Pasqualina Laviano, da giudice monocratico, si occupa della tentata truffa ai danni della Regione Campania per i Pop, i |

Giovanni Lucianelli e Giovanni Marino |
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piani operativi plurifondo finanziati dalla Comunità europea. L’imputato è il giornalista professionista Giovanni Lucianelli rinviato a giudizio il 4 marzo 1999 dal gip Laura Triassi, con prima udienza fissata per il 13 ottobre dello stesso anno davanti al collegio presieduto da Raffaele Giordano che poi trasferisce per competenza il fascicolo al giudice monocratico Margherita Di Giglio. Alla quinta udienza, e siamo al 10 novembre del 2000, il processo arriva a Pasqualina Laviano che, dopo quattro anni e una trentina di udienze rinviate per i motivi più disparati, lo chiude il 26 novembre 2004 certificando la prescrizione del reato. |
(*) Da www.attualità.tuttogratis.it
(**) Da www.digilander.libero.it |
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