Al via il settimanale
'Mezzogiorno Italia'

MEZZOGIORNO ITALIA: basta il nome scelto per il nuovo settimanale della Testata giornalistica regionale della Rai in produzione da Napoli per avvertire subito una sensazione di stantio, di già visto, di sostanzialmente inutile. E, va detto che la scelta di ‘forte’ impatto non è stata partorita dalla redazione partenopea, ma sarebbe stato il frutto del lavoro dello staff creativo alle dirette dipendenze del direttore generale Antonio Campo Dall’Orto. Chiuso a fine novembre il ciclo di ‘Regioni e ragioni del Giubileo’, il nuovo

settimanale doveva esordire il 3 dicembre e chiamarsi ‘Virgilio’, forse per rispondere dal sud ai torinesi, ‘Leonardo’, quotidiano, e 'Petrarca', settimanale, i tg delle scienze e della cultura in onda sulla Terza rete.
Poi c'è un cambio di programma con il nuovo

Foto d'archivio degli studi Rai di Napoli

nome e lo slittamento al 7 gennaio, quindi ancora un rinvio, al 14 gennaio.
Ora, con la realizzazione dei servizi del primo numero, tutto è pronto; a guidare il nuovo programma ci sono il capo della redazione napoletana Antonello Perillo e il vicario Procolo Mirabella, mentre la fattura è affidata al vice redattore capo Antonio Forni e ai capi servizio Adriano Albano e Marialaura Massa che condurrà la trasmissione della durata di trenta minuti in onda il sabato sulla Terza rete dalle 13,25.
Il titolo è importante perché se vuoi dare un segnale davvero forte devi cominciare a darlo dal titolo che scegli; per capirci pensiamo a ‘Samarcanda’ di Michele Santoro o a ‘Ballarò’ di Giovanni Floris. 'Mezzogiorno Italia' ci rituffa invece nel secolo scorso e richiama trasmissioni radiofoniche, ‘Qui parla il sud’ condotta da Antonio Talamo, e televisive, ‘Nord chiama Sud, Sud chiama Nord’, tra i conduttori Luigi Necco, nata nel 1970 quando la Rai era ancora in bianco e nero.
I dirigenti di viale Mazzini e di via Marconi dicono di volere raccontare “un sud diverso, al di fuori degli stereotipi”. Poi leggi la scaletta del primo numero e trovi il pizzaiolo napoletano che ha avuto successo a Londra e la chiusa affidata a un’intervista a Renzo Arbore. Partiamo male.