In carcere colonnello
della GdF pubblicista
NEL VASTO assortimento di giornalisti campani indagati, arrestati, condannati mancava un alto ufficiale delle forze dell'ordine; la lacuna è stata colmata da un’indagine della procura di Napoli condotta dall’aggiunto Vincenzo Piscitelli e dal sostituto Henry John Woodcock che l’undici giugno ha portato all’arresto del colonnello della Guardia di Finanza Fabio Massimo Mendella, capo del comando provinciale di Livorno e negli anni precedenti in servizio a Napoli e a Torre Annunziata.
Napoletano, quarantasei anni compiuti da pochi giorni, Mendella è iscritto
all’albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dall’ottobre del 2002, grazie ad articoli pubblicati dal mensile Il Finanziere con pratica istruita dall'allora presidente Ermanno Corsi.
Alla notizia dell’arresto l’Ordine dei giornalisti regionale ha sospeso
Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock
immediatamente Mendella dall’albo, come previsto dalla legge istitutiva.
Il colonnello ha ora vicende più importanti da seguire, ma, almeno sul versante giornalistico, può dormire sonni tranquilli. Della sua attività dovrebbe occuparsi il consiglio di disciplina, nato nell’aprile 2013 e impantanatosi subito, fino a stabilire un autentico record: in quattordici mesi non è stata decisa neanche una sanzione. Ma la deontologia e la disciplina sono parole poco frequentate da gran parte dei giornalisti campani.
Intanto il 24 maggio ha lasciato l’incarico il presidente Mimmo Carratelli, inviando una mail al presidente del tribunale Carlo Alemi. Pochi giorni dopo, per motivi personali, si è dimesso Domenico Ferrara, nominato appena tre mesi fa. Quindi il consiglio può vantare due presidenti e tre membri dimissionari e conta oggi sette componenti su nove e non ha il presidente.