loff_red.jpg (7857 byte)
Papere e papaveri
di Josef K. Byte

 

15 marzo
2003 / anno XI
numero 9

 ball.gif (479 byte) politica (*)

 ball.gif (479 byte) economia (*)

 ball.gif (479 byte) giustizia (*)

 ball.gif (479 byte) media

 ball.gif (479 byte) sanità (*)

 ball.gif (479 byte) archivio

 ball.gif (479 byte) e-mail

 ball.gif (479 byte) home page

 ball.gif (479 byte) nomi citati

(*) link non attivi
marchio.jpg (8901 byte)

libro1.jpg (7596 byte)
libro2.jpg (7225 byte)
libro3.jpg (9162 byte)
libro4.jpg (6931 byte)
libro5.jpg (6821 byte)
vert_alto.JPG (2702 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
vert_100.JPG (2698 byte)
 
ZERO

Può accadere che un ascensore, precipitando, si trascini dietro anche quel minimo di decenza che andrebbe sempre salvaguardato. Il 9 marzo, in un incidente al Vomero, a Napoli, muore una donna, Bianca Maria Zichichi; restano feriti il marito Raffaele Sapienza, il figlio Alessio e la fidanzata del ragazzo. Due giorni dopo, l'undici marzo, al Tgr Campania delle 14 la conduttrice Marisa Figurato intervista sulla vicenda il vicepresidente nazionale dell'Associazione dei costruttori di ascensori Antonio Paravia, che si trova negli studi di Salerno. Sembra una via di mezzo tra Marco Pannella quando si
presenta in tv col numero di conto corrente dei radicali appeso al collo e il prigioniero di una banda di rapitori che debba dimostrare di essere vivo in un dato giorno. Paravia, infatti, per tutto il tempo dell'intervista stringe in mano, tenendola poco sotto al mento, bene in vista, una
ronchi.jpg (13614 byte)
Marisa Figurato e Marco Pannella
copia di Costozero, la rivista degli industriali salernitani: rivista di cui è direttore (con Alfonso Ruffo responsabile, poiché è distribuita col Denaro), industriali di cui è presidente. Possiamo solo immaginare la concatenazione dei suoi pensieri: cade un ascensore, una donna muore, io devo andare al tg a tranquillizzare gli utenti sulla sicurezza degli impianti, mo' quasi quasi ne approfitto e faccio un po' di pubblicità al mio giornalino. Come diceva quello slogan, "comprereste un'auto usata da quest'uomo?". Noi, nemmeno nuova.
 
GLI EROI

A volte, non conoscere la verità (non la Verità: ma le piccole verità quotidiane) può essere un bene. Ci è capitato, quanto meno, di non volerla sapere. Aiuta a dimenticare. Sul posto dove è precipitato l'ascensore, naturalmente, arrivano anche i giornalisti. Per l'Ansa è

L'ascensore di via Toma

Mariano Del Preite che ricostruisce i fatti e raccoglie testimonianze.
Una è
particolarmente toccante, quella di un inquilino del palazzo, il medico Pasquale Romanelli. La donna morta era sua amica e sua paziente. "Insieme con altri condomini, il medico è riuscito a estrarre dal vano dell'ascensore i tre feriti, e ha poi tentato di soccorrere la donna. 'Ho provato anche a praticarle la respirazione artificiale, ma era troppo tardi'". Il racconto coincide con quello che il giorno dopo, il 10 marzo, fa Paola Perez sul Mattino. "'Conoscevo

Bianca Maria da una vita - racconta Pasquale Romanelli, inquilino del terzo piano - ero suo amico, ero anche il suo medico curante. (...) Abbiamo tirato fuori Raffaele, suo figlio Alessio e la ragazza. Poi mi sono avvicinato a Bianca Maria. Le ho preso il polso: niente battito. Ho avvicinato il mio viso al suo: non si sentiva il fiato. Allora ho cercato di rianimarla, ho provato con la respirazione artificiale, ma già sapevo che era troppo tardi, già sapevo che non potevo far nulla. Però andavo avanti. Mi ripetevo: sono il suo medico, sono suo amico, per il bene che le voglio non devo arrendermi. Tutto inutile".
Ma un lancio dell'Adn Kronos siglato da Carmine Spadafora racconta un'altra storia. "Parla un pompiere, per primo giunto in via Toma (…). 'Io e due miei colleghi siamo scesi e a piedi abbiamo raggiunto l'ascensore della morte. Con le mani e con le pinze abbiamo cercato di salvare quelle vite umane. Abbiamo sentito dei flebili lamenti, abbiamo visto le gambe spezzate delle vittime, quei corpi che sembravano abbracciati, l'uno con l'altro. (…) Accanto a quei corpi c'era quello di una donna, probabilmente morta sul colpo. Ho cercato di rianimarla, pensavo che ci fosse ancora qualcosa da fare'". È la versione che il giorno dopo ritroviamo nella cronaca nazionale di Repubblica. Ottavio Ragone e Conchita Sannino scrivono: "Tutti e quattro aspettano per circa mezz'ora di essere
liberati dalla trappola: il tempo che i soccorritori facciano un chilometro a piedi, perché un centinaio di auto in sosta selvaggia rallentano la corsa di ambulanze e vigili del fuoco. (…) 'È una vergogna, siamo stati costretti a correre a piedi, per la discesa, per cercare di
ronchi.jpg (13614 byte)
Mariano Del Preite e Ottavio Ragone
salvare quelle vite', s'indigna uno dei primi pompieri che ha soccorso quella famiglia devastata dalla tragedia".
E così, non vogliamo conoscere la verità. Se a estrarre i corpi dall'ascensore e a tentare un estremo aiuto alla donna sia stato un vicino o un pompiere. Ci basta sapere che forse qualcuno, all'ora di pranzo di una pigra domenica, di fronte ai giornalisti ha ceduto al brivido ineffabile di travestirsi da eroe; o magari, di fronte a un potenziale eroe, di travestirsi da giornalista.
 

BLOCCATI


È una settimana in cui, come misteriosamente succede per certi fatti di cronaca, episodi simili, più o meno gravi, sembrano accadere tutti insieme. Il 14 marzo, i telespettatori del Tgr Campania delle 14

Tullio Cusano

sentono dare dal conduttore Antonello Perillo la notizia che all'ospedale Monaldi, di cui è direttore generale Tullio Cusano, undici persone sono rimaste bloccate in un ascensore, e che per liberarle i vigili del fuoco stanno tagliando il tetto della cabina, per estrarre dall'alto i malcapitati. È in tutto e per tutto il lancio dell'Ansa Napoli delle 12.42, siglato da Pasquale Faiella. Poco importa che alle 13.31 un altro lancio dia una versione dei fatti

meno spettacolare: "I pompieri usando alcuni divaricatori sono riusciti a sbloccare le porte e a effettuare la manovra per riportare al piano la cabina". E ancora meno importa che l'Agenzia Italia dia la versione corretta dei fatti.
A quel punto dal responsabile dell'ufficio stampa del Monaldi, Carlo Cammarota, parte un duro comunicato: "Smentisce nel modo più categorico, come erroneamente riportato nel notiziario odierno del Tg3 regionale delle ore 14 (per la verità, si tratta del Tgr, ndr) che le persone rimaste momentaneamente bloccate nell'ascensore siano
state salvate dai vigili del fuoco che avrebbero tagliato con una sega pneumatica le lamiere del tetto della cabina!!!". Quando si usano tre punti esclamativi, si è davvero arrabbiati. Ma, se può consolarlo, sappia che cose del genere accadono spessissimo e in tutti i
ronchi.jpg (13614 byte)
Carlo Cammarota e Antonello Perillo
settori, come documentiamo con un ghigno sempre più spento. Rimanessero bloccati a vita in un ascensore, per certi giornalisti non cambierebbe niente: isolati dal mondo erano, isolati dal mondo restano.
 
FIABA

Uno dei tratti più liberali del Tgr Campania è quello di dare carta bianca alla fantasia dei redattori, lasciando che il controllo su quello che va in onda sia affidato, quando ormai è troppo tardi, ai


Salvatore Biazzo

telespettatori. Il 23 febbraio Gianni Porcelli parla della partita fra Salernitana e Lecce, e ci dice che i calciatori sono scesi in campo indossando le magliette della Fiaba, un'associazione per l'abbattimento delle barriere architettoniche che rendono difficile la vita ai disabili. Poi prosegue: "Scelta particolarmente azzeccata, visti gli handicap che entrambe le squadre hanno mostrato sia in difesa che in attacco". Non sappiamo se Salvatore Biazzo, vice

caporedattore responsabile dello sport, sia un seguace di André Breton: ma, anche in questo caso, la differenza tra humour nero e cattivo gusto dovrebbe apparirgli chiara.
 
ALLEGRIA

La conferma che Gianni Porcelli sia un autentico mattacchione
arriva due settimane dopo. Nel Tgr Campania del 9 marzo il suo servizio su Salernitana-Genoa, finita 2-2, si apre con un commento sulla prova di carattere di una squadra che non si rassegna all'ultimo posto in classifica: i granata sono "un malato terminale che non muore e non accetta l'eutanasia". Ci vuole del talento per riuscire a tirare in ballo, parlando di sport, sedie a rotelle e malati moribondi. Ma pare che non sia nuovo a esprimersi in
ronchi.jpg (13614 byte)
Giuseppe Blasi
modo incongruo: una volta, rivolgendosi al responsabile del tg Giuseppe Blasi, lo avrebbe chiamato "capo".
 
CENTRALITÀ

Se già allora il Roma fosse stato diretto da Antonio Sasso, il 21 luglio 1969 avremmo forse letto questo titolo: "L'uomo è sulla Luna, Capri esulta / Il satellite fu celebrato in una famosa canzone dedicata all'isola azzurra". È la sindrome detta "tutte le strade portano a casa nostra": ogni cosa che accade, scava scava, ci riguarda. Il 4 marzo il quotidiano apre la prima pagina con un titolo

Antonio Sasso

sulla sparatoria sul treno Roma-Firenze, in cui sono morti un agente e un brigatista rosso: "Terrore Br, allarme a Napoli / È di Arzano il poliziotto che ha catturato i terroristi". La prima impressione è che si temano ritorsioni contro l'intera provincia per aver dato i natali a chi ha arrestato Nadia Desdemona Lioce; più semplicemente, come in tutta Italia, la questura ha messo sotto controllo gli ex brigatisti a piede libero residenti in zona.

Del resto, è lo stesso meccanismo che portò il Roma, dopo l'11 settembre, a titolare "L'America colpita a morte / E Napoli trema". Ora aspettiamo, per diversi motivi, un altro titolo ispirato a quella sindrome: "Pomodori contro Berlusconi / Il prodotto San Marzano tira e viene tirato".
 
INTERROGAZIONE

Credevamo che il Golfo, il quotidiano ischitano diretto da Domenico Di Meglio, avesse lanciato una campagna contro
Antonio Bassolino e il suo progetto, quand'era sindaco, di rilanciare l'immagine di Napoli nel mondo: il titolo a tutta pagina, infatti, è "Rinascimento, una storia da chiarire". Ma a leggere l'articolo (non esageriamo: è la trascrizione integrale di un'interrogazione del capogruppo regionale di An Salvatore Ronghi, con tanto di a capo e la parola "interroga" scritta in maiuscolo al centro del rigo) si capisce che la questione è quella del ripascimento, e
ronchi.jpg (13614 byte)
Salvatore Ronghi
non del rinascimento, delle spiagge ischitane. Speriamo che a Pasqua non parlino del risorgimento di Gesù.
 

Da internet in libreria


libro_marotta.gif (28789 byte)

Papere e papaveri

"Ho capito del malcostume esistente
a Napoli più leggendo in una notte questo libro che in anni e anni
di studio".

Gerardo Marotta


Papere e papaveri può essere acquistato nelle librerie napoletane o, via internet, contattando:
Loffredo - loffredo@rinascita.it (tel. 081-5783534/5781521)
Libreria Scientifica Editrice - pisanti@netgroup.it (tel. 081-55527105)
Ziccardi - libreriaziccardi@tin.it (tel. 081-5799113)
 

inizio pagina

freccia.GIF (541 byte)