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LETTERE

8 marzo
2003 / anno XI
numero 8

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Una notizia e una conferma


Cara Iustitia,
lo confesso: ero delusa, sempre snobbata da Iustitia. Finalmente, anche io! E grazie a un tco, giornalista per immagini che, se fossi la Gruber, potrei chiamare "il mio operatore". Invece, redattore ahimè ordinario del tg Campania (giornalista da trent'anni), posso solo continuare a considerare, come sempre, un collega che fa il mio stesso lavoro. Con un "mezzo" diverso (e nel caso del collega citato anche con un incarico diverso, poiché è inviato speciale). La "novità" dunque, più formale che sostanziale, il "lancio" della doppia firma. "Pensabile" poi che stavolta la Meola, in via eccezionale, impegnata contemporaneamente in un altro servizio, non sia andata sul posto ma, dopo aver attinto le prime notizie utili dal preside, abbia lasciato "solo" a fare l'intervista il collega. Sicuramente, come tutti gli altri tco, ne aveva realizzate di migliori e più importanti, talora in compagnia, più spesso in splendida solitudine. Solo che stavolta, finalmente, il "doppio lancio" ha segnato quella che è salutata come una "novità" da Iustitia. Saluti e buon lavoro anche a voi.

  Lelia Meola e Luigi Verusio
 
Risponde Josef K. Byte
Ringraziamo per la cortese lettera, che ci dà una notizia e una conferma. La notizia è che, anche se lo ritenevamo "impensabile", Meola ha firmato il servizio senza essere andata sul posto. La conferma è che la sinergia fra giornalisti tradizionalmente intesi e telecineoperatori è perfetta: la lettera è scritta dalla collega in prima persona, ma anche stavolta la firma è doppia.