Forse non sarà noto al grosso pubblico ma per 25 anni è stato un punto di riferimento ineludibile per chi volesse seguire tutto quanto avviene nel mondo dell’informazione e della comunicazione in Campania e non solo: il primo sito specializzato in questo campo del Mezzogiorno. Ma ora Iustitia, il settimanale online ideato e diretto da Nello Cozzolino, sospende le pubblicazioni. L’annuncio sull’ultimo numero del 5 febbraio, che coincide proprio con la data del venticinquesimo compleanno.
Il giornale fu fondato come mensile cartaceo nel 1993 dal movimento politico la Rete, allora guidato a livello nazionale da Leoluca Orlando mentre il referente a Napoli era Guseppe Gambale, direttore del giornale che fu pubblicato per alcuni anni. Nel 1999 il napoletano Nello Cozzolino, laurea in Giurisprudenza alla Federico II, giornalista professionista, rilevò la testata dalla Rete, ne diventò editore e direttore e registrò il dominio.
In quegli anni non erano molti i siti che si occupavano di media e comunicazione.
Iustitia è nato il 5 febbraio 2000. Accanto alle news e ai documenti, sin dal primo numero c’era la rubrica ‘Papere e papaveri’ dedicata agli errori e alle sciatterie che spesso affiorano nei giornali e nei telegiornali. Le ‘papere’ messe in rete nei primi quaranta numeri furono poi raccolte in un volume dall’omonimo titolo, ‘Papere e papaveri’ - edito dalla Magmata - che ebbe recensioni positive e giudizi entusiastici specialmente da parte di colleghi “fieri di non figurare nell’indice dei nomi” di coloro che avevano commesso qualche errore e che parlavano di un “umorismo genuino e debitamente feroce”.   
Venticinque anni e 1083 numeri: gli articoli sempre inquadrati in tutte le coordinate specialmente giuridiche; e tanti i lanci di ‘Ultime notizie’.
“Sono stati anni faticosi con momenti difficili ma anche ricchi di notizie esclusive e di servizi divertenti”, rivendica nel suo pezzo di saluto ai lettori il direttore Nello Cozzolino. Tante le battaglie, tante le inimicizie. Ma Iustitia.it occupa comunque uno spazio nel mondo del giornalismo.
Luisa Russo
(post pubblicato su Facebook)
Cara Luisa, non mi ero ancora collegato con Iustitia. Mi spiace molto che sospenda le pubblicazioni, auguro al bravo Nello Cozzolino uno splendido futuro ringraziandolo per quanto fatto in questi 25 anni.
Bruno Buonanno
(pubblicato su Facebook)
Dispiace anche a me, caro Bruno. Oltretutto Iustitia mi dava anche la possibilità di continuare a seguire i colleghi più cari.
Luisa Russo (Facebook)
Che peccato
Carlo Avvisati
(Facebook)
Gentile direttore Nello Cozzolino,
apprendo dall'ultimo numero la sospensione delle pubblicazioni del settimanale da lei egregiamente diretto e che seguo sempre con grande attenzione, anche con qualche personale intervento, sin dalla sua nascita, avvenuta un quarto di secolo addietro.
La invito, quale uno dei tanti affezionati lettori, a rivedere questa decisione continuando a informarci anche in futuro.
 

Le ragioni sono tante ma mi soffermo a evidenziare quella che a mio avviso rappresenta la principale. Se, in tutti questi anni, non ci fosse stato il suo settimanale di informazione online non sarei mai venuto a conoscenza di tutte quelle notizie che sistematicamente sono state ignorate da altre testate giornalistiche e televisive, non credo per caso.
Da quando si è insediata l'ultima amministrazione comunale con  l'elezione del sindaco Manfredi, più  di recente assurto anche al vertice dell'Anci, alcuni dei principali quotidiani ma anche il Tgr Campania, fanno a gara a tessere le lodi di una Napoli che non c'è e che invece continua a precipitare agli ultimi posti delle graduatorie nazionali, sui vari aspetti della qualità della vita, con migliaia di giovani, ben 17mila ‘emigrati intellettuali’, che solo negli ultimi dieci anni hanno abbandonato il capoluogo partenopeo. Un altro aspetto che mi preme evidenziare - che certamente non riguarda solo la mia persona - sta nel dato che, mentre nel passato le voci critiche ma anche propositive, come la mia, rispetto ai tanti fatti documentati, che testimoniano il crescente degrado e abbandono nel quale sono sprofondati alcuni quartieri, tra i quali anche quelli cosiddetti ‘bene’, come il Vomero, c'era la possibilità di trovare ospitalità su alcuni quotidiani, come Il Mattino, o in alcuni telegiornali, come quelli del Tgr Campania. Da diverso tempo a questa parte i comunicati inoltrati per segnalare i tanti problemi che affliggono i cittadini non sono più pubblicati o ripresi, come per il passato, nei rispettivi servizi giornalistici o televisivi. Di questo sovente ho dato notizia anche attraverso le pagine di Iustitia, dove invece i miei interventi hanno sempre trovato ospitalità. Di questo colgo, ancora una volta, l'occasione per ringraziarla.
La prego, non faccia mancare a Napoli e ai napoletani questa voce di libertà ma anche di giustizia, come si afferma anche nella testata. A quelli che sovente, in tutti questi anni, sono saliti alla ribalta del settimanale non certo per attività o comportamenti degni di lode e di plauso, la sospensione delle pubblicazioni potrebbe far tirare un sospiro di sollievo ma per me, come immagino per le migliaia di lettori che aspettano ogni settimana di poter leggere gli articoli pubblicati che, di certo, non troverebbero altrove, tale sospensione rappresenterebbe un grave vulnus, segnatamente per i valori di libertà e di giustizia richiamati, ma anche per ragioni affettive.
Per queste ragioni le rinnovo la richiesta di non sospendere le pubblicazioni e di continuare a informarci ogni settimana, certo di condividere il pensiero di tanti estimatori del settimanale ma anche suoi personali per il difficile impegno che da tanti anni profonde in un panorama dell'informazione che a Napoli è costellato d'insidie e di cattiverie.

Gennaro Capodanno
Caro Cozzolino,
che amarezza e che tristezza nel pensare che, mentre mancherà la sua voce libera, tanti stanno brindando.
Margherita Ranieri
Ho appreso che questo è l'ultimo numero di Iustitia.  Nell'articolo viene ricostruita buona parte della storia del "giornale", però non viene spiegato perché vengono sospese le pubblicazioni. 
Sergio Troise