Dopo averci deliziato con perle di raro spessore giornalistico (come l’intervista del capo della redazione Oreste Lo Pomo al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi o la nota del direttore della Tgr Alessandro Casarin, trasmessa in occasione della morte dell’ex capo della redazione di Napoli, Massimo Milone) il Tgr Campania decide di confrontarsi con la geografia, con affermazioni che avrebbero fatto impallidire Eratòstene e Strabone, ma anche i più coevi Paul Vidal de la Blache e Friedrich Ratzel. Chi, invece, è rimasto folgorato da quel che apprendeva dalle notizie del meteo, trasmesse in coda al tgr Campania delle 19,35 del 18 settembre, condotto da Piero Vitiello, erano i telespettatori che avrebbero dovuto decidere dove trascorrere la giornata in cui la chiesa di Napoli ricorda San Gennaro.
"Sostanzialmente buone le condizioni del tempo, per decidere se fare un bagno di fine stagione sul litorale tirrenico o su quello ionico, dove il cielo si annunciava limpido e terso". Sì, su quello ionico, che stando alle indicazioni fornite dalla schermata televisiva dovrebbe trovarsi a metà strada tra Avellino e Benevento.
Ma non è finita qui. Difatti, il bello arriva quando i riflettori illuminano il sud della Regione, notoriamente conosciuto per le bellezze del Cilento e del Vallo di Diano, confuso con la Sila, il Pollino e l’Aspromonte dove una spiccata stabilità avrebbe garantito la totale assenza di nuvole su tutto il settore.
Stando così le cose bisogna riconoscere che aveva ragione Italo Calvino, quando affermava che la carta geografica, anche se statica, presuppone un’idea narrativa, essendo concepita in funzione di un itinerario. Una narrativa, in questo caso, buona per una barzelletta, non certo per un notiziario trasmesso dalla televisione pubblica, per la quale noi cittadini paghiamo un canone. |