Il girone dei copioni

Gentile direttore,
ho letto la lettera dal titolo "Il milanese San Nazzaro". Fermo restando che la questione da me sollevata, in relazione all'articolo pubblicato a firma della giornalista Cristina Zagaria su Repubblica del 28 marzo scorso,  riguardava essenzialmente il riferimento ad una piazza San Nazzaro a Napoli, inesistente, al posto di piazza Sannazaro, rispetto al contenuto della missiva  rilevo due palesi errori. Il primo è che il santo al quale si fa riferimento è San Nazaro o San Nazario, entrambi i nomi con una zeta. L'erroneo raddoppio della z, avvenuto anche nell'intitolazione di alcune località, ma non dell'abbazia, di certo non giustifica che anche il santo debba subire, così come accade sovente per il poeta ed umanista napoletano, la storpiatura del cognome.
L'altro svarione deriva dal fatto che San Nazaro nacque a Roma nel 35 d.c., dunque era un cittadino romano e non milanese come si legge nel titolo e nel corpo della lettera. L'errore nasce dal fatto che l'autore della missiva, sia per il nome che per la vita del santo, si è limitato al poco edificante "copia ed incolla" delle notizie riportate nel sito internet, guarda caso, del Comune di San Nazzaro, dove, appunto, erroneamente, si afferma che il santo si chiamava Nazzaro e che era di "origine milanese". Se egli avesse fatto una ricerca più approfondita e meticolosa, avrebbe scoperto che il santo era invece cittadino romano. Aggiungo infine che della vita di San Nazaro si sa molto, rispetto a tanti altri che vissero nello stesso periodo.
Dunque per Massimo Della Pena, uno speciale girone dantesco quello dei "copioni", che oltre al ripasso di storia, geografia ed agiografia, sono condannati a copiare meno e a documentarsi meglio. Con viva cordialità.

Gennaro Capodanno