Caltagirone, nuova
sconfitta giudiziaria

IL VECCHIO, compirà settantasette anni il 2 marzo, Francesco Gaetano Caltagirone ha inanellato una nuova sconfitta nelle aule dei tribunali ma le decisioni dei giudici non lo scalfiscono perché, tranne in casi rarissimi, non le rispetta e le appella fin quando è possibile farlo.
Il 29 gennaio Maria Rosaria Lombardi, magistrato della sezione lavoro e previdenza del tribunale di Napoli, ha rigettato l’opposizione presentata dall’avvocato Giovanni Lazzaro per conto della Servizi Italia 15 srl contro il decreto ingiuntivo che ha riconosciuto al poligrafico ex Mattino

Fabrizio Fiorenzano il pagamento dei 31mila euro. Somma fissata dalla magistratura per le 14 mensilità delle retribuzioni dovute per effetto della reintegra nel posto di lavoro.
Questi passaggi giudiziari rientrano nel più vasto contenzioso

Domenico Costagliola di Mignovillo e Silvio Sonnino

che vede impegnati tre poligrafici (Domenico Costagliola di Mignovillo, Fabrizio Fiorenzano e Silvio Sonnino) trasferiti nella primavera del 2016 dal Mattino a una società satellite della galassia della Caltagirone Editore, la Servizi Italia 15 srl, che poi li ha licenziati.
I licenziamenti sono stati impugnati vittoriosamente dai tre, assistiti dall’avvocato Ernesto Maria Cirillo, davanti al giudice del lavoro Carmen Lombardi che il 23 maggio 2018 ha depositato una sentenza dichiarandoli “illegittimi”. Una decisione inaccettabile per Caltagirone e i suoi collaboratori che, cinquanta giorni dopo la reintegra, li hanno rilicenziati con l’obiettivo di annullarli sul piano economico e psicologico. Ma i tre resistono e vanno avanti. In tempi brevissimi sono attese due sentenze importanti.
Il 20 febbraio il giudice Elisa Tomassi ha fissato un’udienza per la discussione del secondo licenziamento per poi andare a sentenza. Il 3 marzo il magistrato Francesco Armato deciderà sul ricorso del legale di Caltagirone contro la sentenza di primo grado che reintegrava Costagliola, Fiorenzano e Sonnino nel posto di lavoro.