'Feroci' i Caltagirone:
riassumono e rilicenziano

PER CINQUANTA giorni dopo la sentenza che reintegrava i tre poligrafici allontanati dal lavoro il primo giugno del 2017 i dirigenti di Servizi Italia 15, società della galassia editoriale di Francesco Gaetano Caltagirone, sono rimasti in silenzio senza neanche rispondere alle email e alla posta certificata inviate dall’avvocato Ernesto Maria Cirillo che assiste i lavoratori.
Si risvegliano il 16 luglio quando il presidente di Servizi Italia 15 Azzurra Caltagirone (completano il vertice societario il consigliere

delegato Alvise Zanardi e il consigliere Fabrizio Caprara) invia una lettera a Domenico Costagliola di Mignovillo, Fabrizio Fiorenzano e Silvio Sonnino per comunicare che venivano riassunti e subito rilicenziati e che era già stato presentato opposizione alla decisione del giudice Carmen Lombardi che il 23 maggio scorso aveva dichiarato “illegittimi” i licenziamenti.
I lavoratori sapevano che i Caltagirone

Fabrizio Fiorenzano

avrebbero reagito alla sentenza, nel caso peggiore potevano immaginare un rientro in servizio seguito da un trasferimento punitivo in una sede diversa da Napoli e la scelta era ampia: da Venezia dove c’è il Gazzettino ad Ancona, la città del Corriere Adriatico, a Lecce con il Nuovo Quotidiano di Puglia fino a Roma dove si pubblica il Messaggero. È arrivata invece una risposta ‘violenta’ e ‘feroce’ da parte dei dirigenti di Servizi Italia 15 che puntano all’azzeramento della controparte ma i 'rilicenziati' sono decisi a combattere.
Ora impugneremo anche il secondo licenziamento – annuncia l’avvocato Ernesto Maria Cirillo – perché palesemente ritorsivo ed elusivo del provvedimento del giudice Lombardi, per di più motivato con argomentazioni che nella sostanza ripropongono quelle già utilizzate per il primo licenziamento. Senza contare che ci sono altri aspetti su cui fare luce; ad esempio la contestuale riassunzione ed espulsione dall’azienda lascia intendere che non c’è stato un rientro in servizio dei tre poligrafici ma se la reintegra non è avvenuta non ci può essere licenziamento. Va infine rimarcato che la totale inottemperanza dolosa di una sentenza della magistratura è un reato previsto dal codice penale

Domenico Costagliola di Mignovillo

e in questa vicenda la Servizi Italia 15 non ha neanche versato ai poligrafici i ‘crediti alimentari’, cioè i dodici mesi previsti dalla sentenza e gli stipendi già maturati a giugno e a luglio”.
Del resto i Caltagirone non sono nuovi a scelte che, con un eufemismo, si potrebbero definire aggressive. E non è inutile ricordare che già una decina di anni fa il costruttore romano, su denuncia dell’Associazione napoletana

della stampa e del comitato di redazione del Mattino (Gianni Ambrosino, Enzo Ciaccio e Francesco Romanetti) venne condannato dal giudice Fabrizio Amendola per comportamento antisindacale.
Intanto è stata fissata l’udienza per discutere l’opposizione di Servizi Italia 15 alla sentenza del giudice Lombardi: si terrà l’otto novembre davanti al magistrato Francesco Armato.