Un film per Caltagirone

Cara Iustitia cara,
serve pecunia per far partire il film su Giancarlo Siani, come ha spiegato il giornalista Andrea Purgatori, sceneggiatore, con Jim Carrington e Marco Risi, di «fort apasc, vita e morte di Giancarlo Siani, cronista a Torre Annunziata». Sarò breve come un aforisma: Caltagirone produttore. Chi meglio di lui, editore del Mattino, il giornale che ospitava l’abusivo Siani ucciso dalla camorra in uno sporco settembre di vent’anni fa, può sbloccare la situazione? Anche se quello non era il suo Mattino. E, a pensarci bene, ragione in più per ridare luce al suo Mattino. Il direttore dell’epoca, Pasquale Nonno, è a casa da dieci anni; il capo cronista Gianni Campili è da tempo scomparso e i suoi due vice, Giuseppe Calise e Roberto Marra, sono in pensione. Per Caltagirone, quindi, un investimento culturale e civile, uno sforzo economico che non supererebbe il milione e mezzo di euro. E che saranno mai per l’editore romano un milione e mezzo di euro? Bruscolini. Caltagirone produttore. Si può fare. A quando il primo ciak? Di sicuro sarà un film «calt».

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Fausto Molosso


Post scriptum. «Esercita l’arte della memoria. Ti servirà ogni tanto a ricordarti che vivi». Pensiero spettinato di Stanislaw Jerzy Lec.

 
Andrea Purgatori
Francesco Caltagirone
Roberto Marra