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Il tribunale boccia il reclamo
Ermanno Corsi va in pensione |
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L'otto agosto
Ermanno Corsi compirà 65 anni e andrà in pensione.
Il tribunale di Napoli ha infatti respinto il reclamo presentato da
Corsi, redattore capo ad personam della sede Rai di Fuorigrotta, che
chiedeva di rimanere in servizio fino a 67 anni. La vicenda non è
definitivamente chiusa, ma ora c'è un primo punto fermo.
Al braccio di ferro con la Rai per la 'proroga in servizio' il giornalista
si è preparato per tempo. Il 15 ottobre 2003 ha ufficializzato
la sua richiesta con una lettera all'azienda, che ha subito risposto
picche. Dopo sei mesi è tornato alla carica. Ha rafforzato
il suo staff, affiancando a Rocco Truncellito, |
il legale che abitualmente lo assiste nel settore civile,
il professore Nunzio Rizzo, e ha presentato un ricorso
d'urgenza (ex articolo 700 del codice di procedura civile).
La Rai - questa la tesi del giornalista e dei suoi avvocati
- è un "ente pubblico non economico"
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Guido Marsiglia e Renato Scognamiglio |
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e quindi ai
dipendenti va applicata la legge 503 del '92 che consente di rimanere
in servizio fino a 67 anni.
Sulla richiesta si è pronunciata il giudice Anna Maria Beneduce
che il 23 giugno ha depositato un'ordinanza
di sei pagine con la quale ha respinto il ricorso. La Beneduce ha
chiarito che "la Rai ha natura di società per azioni,
cosicché essa opera con la logica del profitto in relazione
alla sua natura di società, perseguendo la tipica finalità
imprenditoriale propria delle società di capitali". Il
giudice ha inoltre respinto l'eccezione di illegittimità costituzionale
presentata dal giornalista perché "il procedimento di
rimessione alla Corte costituzionale non appare compatibile con la
struttura che è tipica del ricorso ex articolo 700 volta a
evitare il pregiudizio immanente e irreparabile anticipando gli effetti
della futura pronuncia di merito".
Contro la decisione sul ricorso d'urgenza il primo luglio Corsi ha
presentato reclamo, potenziando ulteriormente il team difensivo. Accanto
a Truncellito e Rizzo, ha schierato l'avvocato Roberto Colantonio,
figlio del giudice Mario Colantonio, che fino agli inizi del
2004 è stato uno dei due dirigenti (l'altro è Umberto
Marconi) della sezione lavoro del tribunale di Napoli.
Il 28 luglio alle ore 11 è fissata l'udienza per discutere
il reclamo davanti al collegio presieduto da Umberto Marconi, con
giudici a latere Linda D'Ancona, relatrice, e Elisa Tomassi.
Al confronto le due squadre sono arrivate puntuali : per la Rai ci
sono il professore Renato Scognamiglio e |

Nunzio Rizzo e Rocco Truncellito |
l'avvocato Guido
Marsiglia; Corsi è accompagnato dagli avvocati Colantonio,
Rizzo e Truncellito. Trenta minuti di discussione, poi il collegio
si è riservato la decisione.
Dopo l'udienza lapidario e non ottimista il commento del professore
Rizzo: "È |
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una causa in salita".
Perentoria la dichiarazione del professore Scognamiglio: "Francamente
stiamo discutendo una questione pazzesca. Ho assistito la Rai in centinaia
di cause, ma nessuno ha mai sostenuto la tesi della Rai come ente
pubblico. E anche prima della legge del '98 a nessuno è venuto
in mente di promuovere una causa di lavoro contro l'azienda rivolgendosi
al Tar". Un'opinione evidentemente condivisa dai giudici che
il 29 luglio hanno depositato in cancelleria un'ordinanza
di dodici pagine.
Sulla questione della legittimità costituzionale il collegio
ha capovolto la decisione del giudice del 700, ritenendo, in linea
astratta, ammissibile il rinvio degli atti alla Corte costituzionale.
Nell'ordinanza viene però ricordato, in relazione al caso specifico,
che la Corte costituzionale ha già giudicato manifestamente
infondata l'ipotesi "di prolungamento del servizio di medici
convenzionati con il servizio sanitario nazionale". Nell'ordinanza
viene poi chiarito che la ratio della legge del '92, "non tanto
si rinviene, come sostiene parte reclamante (Corsi e i suoi legali,
ndr), nell'interesse dell'amministrazione ad avvalersi dell'opera
del dipendente per altri due anni, quanto nell'interesse pubblico
a evitare scoperture di organico tra i dipendenti pubblici e ad assicurare
quindi il buon andamento e l'efficienza della Pubblica amministrazione".
Giudicati "inconferenti" o "privi di significato"
i richiami agli articoli 4, 35, 97 e 98 della Costituzione, il collegio
sul punto conclude: "La |
questione
di legittimità costituzionale è pertanto manifestamente
infondata".
"Alla natura giuridica della Rai Radio Televisione Italiana
spa" vengono riservate nell'ordinanza quattro pagine utilizzate
per confutare le argomentazioni dei legali del giornalista e
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Linda D'Ancona e Umberto Marconi |
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confermare in
pieno e arricchire le motivazioni già espresse dalla Beneduce.
Da qui la decisione del tribunale di respingere il reclamo e compensare
interamente le spese fra le parti.
Conclusa la fase d'urgenza, resta il giudizio di merito; il 29 novembre
2004 si terrà la prima udienza davanti al giudice Beneduce.
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