Quotidiano, Cerasuolo
vice di Matteo Cosenza

LA VITA DEL pensionato non l’ha retta neanche per un mese e mezzo: Gianni Cerasuolo, redattore capo e dal 2008 responsabile dello sport di Repubblica, è andato fuori dal giornale il 31 maggio e il 14 luglio è stato nominato vice direttore del Quotidiano di Calabria. Il suo giudizio sull’accordo per i prepensionamenti che a Repubblica sta mandando a casa

una ottantina di redattori, Cerasuolo l’ha detto pubblicamente con chiarezza e ruvidità: “un accordo del cazzo fatto da questo sindacato di merda e dai padroni dei giornali”. Anche se poi aggiunge che “il Gruppo Repubblica ha messo in condizione i prepensionati di trattare in


Matteo Cosenza e Gianni Mura (*)

maniera più che decorosa le condizioni di uscita”. Ha comunque rifiutato l’offerta dell’azienda di un contratto di collaborazione e si è guardato intorno, ricevendo due proposte: una dall’Emilia, l’altra dalla Calabria e ha scelto il Sud. “Lascio una corazzata,  – dice – dove dialogavo con monumenti del giornalismo sportivo italiano come Gianni Mura e Gianni Clerici, e vado a lavorare su un piccolo incrociatore dotato di un equipaggio giovane e strutture all’avanguardia con le carte in regola per crescere anche nel web”.
In Calabria è stato soltanto una giornata, visitando la struttura che ospita redazione e tipografia a Castrolibero, appena fuori Cosenza, e la trasferta gli è bastata per essere ottimista. Con il direttore del Quotidiano avrebbe potuto incrociarsi agli inizi degli anni Settanta: Cerasuolo, nato a Pozzuoli nel novembre ’48, e Cosenza, stabiese del marzo ’49, hanno ruotato su via Cervantes nel palazzo che ospitava la redazione partenopea dell’Unità e del quattordicinale La Voce della Campania, editi entrambi, con società diverse, dal Partito comunista. Nel’72 Cerasuolo, con alla spalle la maturità classica al Genovesi e studi in Lettere moderne lasciati a metà, bussa alla porta dell’Unità, la cui redazione è guidata da Ennio Simeone (che nel 1997 rilancerà il Quotidiano di Calabria prima di passare il testimone nel marzo 2007 a Matteo Cosenza), e a via Cervantes lavora con Felice Piemontese,


Felice Piemontese e Ennio Simeone

Nora Puntillo, Sergio Gallo; nel ’75 il salto a Roma assunto alla redazione centrale dell’Unità, quotidiano allora diretto da Luca Pavolini. Mentre Cerasuolo prende la strada della capitale, Cosenza mette da parte l’attività politica (a

ventuno anni è consigliere della Provincia di Napoli) e dà vita, con la supervisione di Simeone, alla Voce della Campania che, insieme al piemontese 'Nuova società' curato da Diego Novelli, saranno per anni periodici regionali di riferimento dell’intera sinistra.
In Calabria Cerasuolo seguirà la fattura dell’intero giornale, con una particolare attenzione allo sport, settore strategico da potenziare e rilanciare. “Sono davanti – dice - a una sfida che mi affascina; per me è un po’ come ripartire. Conoscevo Matteo a distanza; mi ha colpito la sua determinazione a fare un giornale con rigore e professionalità. Ho incontrato anche gli editori, i fratelli Dodaro (Francesco, presidente della Finedit, e Antonella, amministratore delegato della società, ndr): mi sono sembrati imprenditori non meridionali, con tanta concretezza e neanche un filo di retorica”.

(*) Da www.ciclismovitamia.it