Dal bando di ferragosto
al bando 'desaparecido'

TRA SETTE MESI il responsabile dell’ufficio stampa dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, compie mezzo secolo da giornalista professionista. Infatti il settantatreenne Franco Angrisani è iscritto all’albo dal 24 giugno del 1958: allora Napoli era affidata al commissario prefettizio Alfredo Correra, il presidente del consiglio era Adone Zoli, il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, mentre l’Urss era guidata da

Nikita Kruscev e gli Stati Uniti da Dwight David Eisenhover.
Per trovare l’erede di Angrisani, pensionato Inpgi dal dicembre 1992 e titolare dell’ufficio stampa sin dalla nascita dell’Authority nel 1997 (incarico che continua a svolgere a tempo pieno,


Pierluigi Magnaschi e Mario Morcellini (*)

anche se ufficialmente ora è ‘portavoce’), il presidente Corrado Calabrò e gli otto commissari dell’Agcom a fine luglio 2006 hanno indetto un bando pubblicizzato soltanto sul sito dell’Authority.
Iustitia fece notare che un ‘bando di ferragosto’, per di più semiclandestino, non era la strada giusta per selezionare il titolare di un ufficio di grande impegno e delicatezza, per altro molto ben remunerato. Sulla questione intervenne anche, con un’interrogazione parlamentare, il senatore di Rifondazione comunista Raffaele Tecce. L'Agcom riaprì i termini per la presentazione delle domande e pubblicizzò la notizia con inserzioni su Repubblica e Mattino. Alla scadenza dei termini, il 9 novembre 2006, le domande presentate furono quarantasette, tutte valide tranne una. Da allora è trascorso più di un anno, ma della selezione urgentissima nell’estate del 2006 non si sono avute più notizie. Perché?
Abbiamo girato la domanda all’Agcom e la risposta fornita è, per usare un eufemismo, francamente sorprendente. Il bando prevede che le domande vengano esaminate da una commissione formata da tre persone e tra queste il segretario dell’Authority Roberto Viola. Il 25 gennaio 2007, dopo due mesi e mezzo dalla chiusura del bando, viene formata una commissione che si poteva tranquillamente nominare mesi prima: con Viola, ne fanno parte Pierluigi Magnaschi, da poco fatto fuori dalla direzione dell’Ansa, e Mario


Franco Angrisani e Roberto Viola

Morcellini, preside della facoltà di Scienze della comunicazione alla Sapienza. Si pensa: la commissione c’è, ora si mette al lavoro e nel giro di poche settimane c’è il nuovo capo ufficio stampa. Errore. Per sei mesi non c’è traccia dell’attività svolta dalla

commissione e arriviamo al 2 luglio quando Magnaschi si dimette. Sono passati molti mesi, ma Pierluigi Magnaschi non è stato ancora sostituito.
A questi ritmi la selezione non avrà un vincitore prima del prossimo decennio. Del resto all’Agcom non hanno fretta: la consulenza di Angrisani, rinnovata per l’ennesima volta l’estate scorsa, scade il 30 giugno del 2009; Angrisani avrà allora settantacinque anni, ma perché escludere un nuovo contratto.


(*) Da www.coppiaefamiglia2000.it