Leggo, Fabbroni
e Lobasso a Roma

IL PIANO PRESENTATO a metà settembre da Paolo Esposito, il capo del personale di Leggo, il quotidiano gratuito del gruppo Caltagirone, prevedeva dodici esuberi sui quaranta giornalisti in organico (e l’assemblea aveva immediatamente replicato con la proclamazione di dodici giorni di sciopero); il 7 novembre l’intesa sottoscritta al ministero del Lavoro lascia per ora nel limbo soltanto due redattori.
All’incontro romano erano presenti il cdr rinnovato di Leggo (accanto ai confermati Claudio Fabretti e Riccardo Tagliapietra la nuova entrata Stefania Cigarini), per la Fnsi il segretario generale aggiunto Luigi Ronsisvalle e il dirigente Giampaolo Gozzi, per l’azienda Alfredo Napoli e Sergio Moschetti per la Federazione editori. Vediamo ora i punti

dell’accordo. Il 21 ottobre sono state chiuse tutte le edizioni, tranne Milano, che ha raddoppiato la foliazione e oggi esce con 48 pagine, e Roma che si appresta a stampare lo stesso numero di pagine.
Passiamo ai movimenti dei redattori. La cronista dell’edizione di Bari Elisa


Giampaolo Gozzi, Marco Lobasso e Stefano Prestisimone

Forte lavora in un'altra testata del gruppo Caltagirone, il Nuovo Quotidiano di Puglia, diretto da Claudio Scamardella, mentre il secondo redattore ‘barese’ Stefano Prestisimone ha raggiunto un accordo con l’azienda e ha dato le dimissioni. I due giornalisti che curavano l’edizione napoletana, Mario Fabbroni e Marco Lobasso, hanno accettato di lavorare alla redazione romana. Per la sede di Torino il capo Enzo D’Orsi è stato prepensionato, mentre Daniele Molteni e Gianmarco Oberto sono andati a Milano. Situazione ancora fluida invece per i giornalisti delle edizioni venete: Gianluca De Rossi si è spostato a Roma, mentre gli altri quattro (il capo della sede di Padova che cucinava anche le edizioni di Venezia e Verona  Andrea Gaiardoni, Riccardo Tagliapietra, Monica Zicchiero e Marco Zorzo) sono in cassa integrazione, con la possibilità di collaborare con altre testate. Due redattori, scelti da direttore Giancarlo Laurenzi, rientreranno in tempi brevi al lavoro alla sede di Milano: il primo il 31 dicembre, il secondo al 31 gennaio. Per gli altri due sarà necessario attendere segnali di ripresa del giornale.