in presenza di modificazioni del quadro normativo nazionale o di intervenute esigenze esplicitate da istanze dell’azienda o della redazione, se infine adottare il metodo come sistema strutturale o piuttosto rinunciarvi del tutto.
Tutto ciò premesso, l’Azienda la Direzione ed il Comitato di Redazione de la Repubblica concordano, con il presente Verbale di Accordo su quanto segue.

  1. L’organizzazione delineata nel presente accordo e le relative modalità di lavoro da remoto hanno carattere sperimentale.

L’accordo entrerà in vigore a decorrere dal giorno in cui terminerà lo stato d’emergenza stabilito a livello nazionale a causa della pandemia e terminerà il 31 dicembre 2023.
All’interno di tale arco temporale è previsto un periodo di sperimentazione che terminerà il 31 dicembre 2022; pertanto, Azienda, Direzione e CdR si incontreranno nel mese di dicembre 2022
per valutare l’efficacia complessiva del sistema sperimentato, analizzare le eventuali criticità emerse e decidere gli interventi per ovviarle. Sono comunque previsti, prima e dopo il mese di dicembre 2022, incontri trimestrali di verifica.

  1. L’organizzazione oggetto dell’intesa si attua nel rispetto delle norme vigenti in materia di lavoro, dei principi dello Statuto dei lavoratori nonché delle disposizioni della legge 81/2017 e terrà conto delle eventuali novità introdotte via via nella legislazione nazionale. Sul piano dei diritti e dei doveri, l’accordo trova attuazione sempre all’interno di quanto disposto dalle leggi in materia di giornalismo, dal contratto collettivo nazionale di categoria e dalle varie fonti che fissano i codici etici di comportamento della professione giornalistica.
  2. Come affermato in premessa e previsto dalla legge, il lavoro da remoto richiede un’adesione volontaria; ne consegue che al giornalista che non aderisce sarà assicurata una postazione nella sede della redazione di riferimento per lavorare sempre in presenza.
  3. Il presente accordo ha valore generale e riguarda tutti i giornalisti di Repubblica a prescindere dall’appartenenza di struttura, dall’anzianità di servizio, dalla qualifica e dalla mansione, ma chi intende aderire volontariamente all’opportunità del lavoro agile dovrà farlo individualmente, anche con l’assistenza del CdR, così come previsto dalla legge 81/2017.

Le modalità di adesione, uguali per tutti,sono illustrate nel documento allegato alla presente intesa. I giornalisti praticanti sono esclusi dalla possibilità di svolgere l’attività da remoto e potranno richiedere di aderire all’accordo solo dopo il superamento dell’esame di stato per l’abilitazione alla professione.

  1. Il principio della volontarietà determina cheil giornalista possa aderire al lavoro agile anche in un momento successivo rispetto all’avvio del presente accordo, con un preavviso minimo di 20 (venti) giorni manifestato alla Direzione ed all’Azienda.

Allo stesso modo ed a prescindere dalla durata dell’accordo, il giornalista può sempre recedere dall’adesione individuale al lavoro agile mediante comunicazione scritta diretta alla Direzione ed all’Azienda con preavviso minimo di 20 giorni lavorativi, salvi diversi casi di giustificato motivo e urgenza. In caso di recesso, il giornalista dovrà lavorare esclusivamente in presenza presso la propria sede di lavoro, con ovvia esclusione degli incarichi per cui è necessario svolgere una attività all’esterno.
Lo smart working, pur nelle sue diverse articolazioni, non può essere la modalità esclusiva di svolgimento del lavoro. Il prodotto giornale-sito è un’opera d’ingegno collettiva per la quale il confronto e lo scambio con gli altri restano imprescindibili. In considerazione dell’importanza di mantenere un legame fisico con la redazione e con i colleghi, di salvaguardare cioè non solo l’ambito comune che facilita la circolazione delle idee,ma anche quella modalità diretta di