- giornalisti affetti da malattie per le quali sono richieste particolari condizioni ambientali e facilità di accesso alle terapie.
- La Direzione, nell’ambito dei poteri riconosciuti dall’art. 6 del CNLG, disporrà misure organizzative per garantire una necessaria, ordinata ed efficiente programmazione del lavoro collettivo che salvaguardi il diritto al lavoro agile di ciascuno senza compromettere l’equilibrio tra lavoro in presenza e lavoro da remoto.
- Considerato che uno degli obiettivi del Patto per l’Innovazione e lo Sviluppo è rappresentato dalla riduzione di costi strutturali di esercizio diversi da quelli del lavoro giornalistico, l’adozione del piano sperimentale sullo smart working facilita l’avvio di un percorso di riorganizzare e razionalizzare degli spazi con conseguente riduzione dei costi di locazione. A tale proposito sarà avviato tra Azienda, Direzione e Comitato di Redazione un confronto sui progetti e piani di ristrutturazione degli spazi che dovrà tenere conto anche del numero di giornalisti che aderiranno alla disciplina dello smart working.
- L’azienda si impegna a garantire il riconoscimento dell’esercizio da remoto dei medesimi diritti e libertà sindacali spettanti ai dipendenti che prestano la loro attività nelle sedi. In questa cornice, verranno assicurati al Cdr strumenti idonei per consentire la consultazione dei testi e comunicati inerenti alle materie di interesse sindacale attraverso una bacheca elettronica nonché lo svolgimento delle assemblee sindacali ex art. 20 Legge n. 300/1970, indette in orario di lavoro, anche con la possibilità di espletare il voto da remoto. In caso di assemblee convocate presso la sede del giornale, il giornalista in smart working potrà rientrare previa comunicazione, con riscontro, alla segreteria di redazione.
- Il nuovo modello organizzativo, puntando all’innovazione e all’allargamento delle competenze e dei prodotti giornalistici, sarà accompagnato da corsi periodici di formazione e di aggiornamento che saranno oggetto di verbale d’intesa separato.
- L’azienda si impegna a fornire apposita comunicazione trimestrale, su richiesta del Cdr, sull’andamento dei livelli di applicazione dello smart working. Le parti si impegnano a vigilare sulla corretta attuazione del presente protocollo.
- La Direzione ed il Comitato di Redazione, con verbale di intesa corollario del presente accordo, un galateo sulle nuove relazioni digitali a distanza che disciplini orari e durata delle riunioni.
- Per evitare situazioni di disparità e ai fini del calcolo della sua durata, la sperimentazione sarà sospesa qualora provvedimenti governativi determinati dall’insorgere di nuove emergenze legate alla pandemia impongano obblighi generalizzati di lavoro a distanza o deleghino alle imprese il compito di adottare provvedimenti di riduzione delle presenze in sede. In tal caso, Azienda e Cdr si vedranno per verificare l’eventuale sussistenza di situazioni da regolarizzare o armonizzare.
Luogo di svolgimento della prestazione lavorativa in smart working, sicurezza sul lavoro e salute
Il lavoro agile, per sua natura, può essere svolto da sedi differenti: abitazione principale del giornalista, domicilio diverso dalla residenza,spazi di co-working ecc.
Resta inteso che, per la particolare tipologia del lavoro giornalistico, la sede in cui si svolge il lavoro agile deve essere situata in luoghi che rendano possibile al giornalista, soprattutto quelli con mansioni di scrittura, di raggiungere con breve preavviso e tempestivamente il teatro di eventi imprevisti e in divenire cui quel giornalista viene assegnato, ovvero, per i giornalisti con mansioni di desk, la sede della redazione di appartenenza qualora la straordinarietà degli eventi in questione e la particolare complessità del connesso lavoro di editing sulle diverse piattaforme richiedano la presenza fisica in redazione. |