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Spot per Berlusconi:
si dissolve il cdr Rai
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CON TRE LETTERE in rapida successione sabato 14 maggio si è dissolto il comitato di redazione della Rai di Napoli, eletto un anno fa e formato da Gilly Castellano, Ettore De Lorenzo e Rino Genovese. Il via l’ha dato De Lorenzo, seguito da Castellano; chiude Genovese che però ci tiene a chiarire che sarebbe rimasto in carica volentieri: “il cdr si scioglie, ma non con |
le mie dimissioni”.
A questo punto è necessario tornare a due giorni prima.
Per Napoli il 12 maggio è una giornata infernale: i cittadini esasperati decidono di spalmare sacchetti di spazzatura sulle strade per bloccare la |
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Gilly Castellano e Ettore De Lorenzo |
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circolazione. In vari punti della città vengono accesi fuochi; ad esempio nel cuore della City, a via Bracco, dove abita Rosa Russo Iervolino. Anche alla Riviera di Chiaia l’operazione riesce perfettamente con il blocco del traffico e un’aria irrespirabile per il caldo e la puzza. La paralisi dura fino al pomeriggio con problemi di mobilità e non solo per migliaia di persone. Ma il Tgr delle 19,30 non apre con la spazzatura che invade le strade; in scaletta la notizia è piazzata al quinto posto. L’apertura è assegnata a un’intervista romana a Silvio Berlusconi, che racconta tutte le mirabilia realizzate dal presidente del consiglio a Napoli, in Campania e in Italia.
Il servizio è firmato da Pino Nano, che dal febbraio 2010 è responsabile dell’agenzia nazionale della Tgr. Né Nano, né il direttore della Testata giornalistica regionale Alberto Maccari hanno risposto alle domande di Iustitia su come è nato il servizio (è un’iniziativa del capo della redazione di Napoli Massimo Milone?) e se l’intervista al presidente del consiglio è stato un premio in esclusiva per i telespettatori della Campania o se invece, con le necessarie modifiche, è stata regalata anche ad altre regioni. La risposta ufficiale è asciutta: “non diamo questo tipo di notizie”. Resta da capire quale è
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Alberto Maccari (*) e Pino Nano (**)
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il tipo di notizie che danno, perché Nano, gentile, ha detto: “chiamami quando vuoi; sono a tua disposizione; basta che non parliamo della Rai”.
Il mix di Berlusconi che dalla sua poltrona apre il tg diffondendo miele e la rivolta dei cittadini napoletani esasperati che |
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masticano fiele piazzata nella seconda metà del tg hanno spinto alcuni giornalisti a chiedere l’intervento del comitato di redazione. Il 13 maggio Castellano, che da mesi parla di dimettersi, prepara un documento per stigmatizzare l’intervista a Berlusconi che ha alle spalle il simbolo del Pdl; De Lorenzo l’approva, Genovese lo boccia. Allora Castellano e De Lorenzo decidono di non diffondere un documento a maggioranza e di dimettersi dopo il voto, ma il giorno successivo De Lorenzo accelera e si dimette con una nota molto dura; a seguire arrivano gli altri.
Venti righe e tre punti sono sufficienti a De Lorenzo per un bilancio tranchant di un anno di cdr: “ho capito che non ci sono i presupposti per svolgere correttamente la funzione di tutela del lavoro della redazione”; abbiamo incassato una “sconfitta totale sul fronte della ‘vertenza Napoli’, culminata con l’abolizione di Neapolis”; abbiamo subito “l’ultimo gravissimo episodio della messa in onda di uno spot elettorale del Presidente del Consiglio Berlusconi che ha mortificato la dignità della redazione e del lavoro giornalistico”.
Di contenuto esattamente opposto le cinquanta righe di Genovese che, sulla scia dell’ottimismo di Berlusconi, è convinto che “la redazione (di via Marconi,
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ndr) è tra le prime in Italia per l’equilibrio dimostrato nelle amministrative 2011”, un risultato raggiunto “grazie a un lavoro immane, fatto di giornate e nottate dove ognuno di noi ha moltiplicato gli sforzi”. Però Genovese dovrebbe sentire, insieme ai politici, |

Lucio D'Alessandro e Crescenzio Sepe |
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un po’di telespettatori del tgr che, in assenza di alternative, sono costretti a subire la rubrica quotidiana su Sepe, gli interventi delle presenze stabili (un nome per tutti, Lucio D’Alessandro), le notizie ‘scansate’, emarginate, tutt’al più ridotte a fermo immagine, sempre seguendo il precetto di Milone: “attenti agli aggettivi”. Un’indicazione tanto pressante che i redattori in grado di usarli se li conservano ormai soltanto per i servizi chiesti dalla testate nazionali.
Dopo la messa in onda dell’intervista a Berlusconi, alcuni redattori hanno stilato un documento e avviato una raccolta di firme. Può servire a qualcosa? C’è una pattuglia a via Marconi che ha un sussulto di dignità? Lo sapremo la sera del 18 maggio, dopo l’assemblea convocata per il pomeriggio sul caso Napoli e sul cdr. |
(*) Da www.primaonline.it
(**) Da www.misericordiaicr.it |
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