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Per Neapolis, forse,
sciopero il 21 luglio |
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IN TRE TRANCHE i dirigenti Rai hanno presentato lo schema generale dei palinsesti autunnali: prima un passaggio per l’approvazione in consiglio d’amministrazione; poi due uscite, il 14 giugno a Milano e il giorno successivo a Roma. E dai palinsesti sono scomparsi l’edizione della notte del tgr e Neapolis, l’unico programma giornalistico nazionale realizzato da undici anni dalla redazione napoletana della Rai. A confermare il taglio ha provveduto il |
direttore della Testata giornalistica regionale Alberto Maccari incontrando il 16 giugno a Roma il cdr di via Marconi (Gilly Castellano, Ettore De Lorenzo e Pellegrino Genovese).
Il 17 giugno all’assemblea convocata per decidere la |

Gilly Castellano, Alberto Maccari (*) e Gianni Occhiello |
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risposta da dare all’azienda hanno partecipato una ventina di giornalisti, tra cui il redattore capo Massimo Milone. “Tra i nostri vari primati negativi – commenta uno dei presenti all’assemblea – abbiamo l’invadenza del ‘direttore’. È probabile che nessuna norma ‘vieti’ la sua partecipazione, ma questioni di stile spingono i direttori di tutti i giornali a tenersi lontani dalle assemblee di redazione. Milone, docente di Etica e deontologia del giornalismo al Suor Orsola Benincasa, partecipa, interviene, cerca di orientare il dibattito e arriva persino a votare per il cdr”.
L’assemblea è stata aperta dalla relazione di Genovese a nome del cdr; sono quindi emersi prudenze e attendismi, spazzati via da una serie di interventi risoluti, a cominciare da Anna Teresa Damiano per continuare con Antonio Di Nunno, Silvio Luise (“bizantino, ma nella sostanza molto duro”), Gianni Occhiello ed Enzo Perone.
“Il 4 marzo abbiamo deciso cinque giorni di sciopero contro la chiusura di Neapolis ed è giunto il momento di farli”: questa la richiesta che è emersa con chiarezza. Ma la buona volontà di qualche redattore si infrange sul muro di gomma della Rai e così, se pure ci sarà, la risposta della redazione non sarà immediata, ma arriverà tra un mese. Per ottenere il primo giorno di sciopero
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Ettore De Lorenzo, Pellegrino Genovese e Silvio Luise
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bisogna seguire un iter tortuoso, “perché la Rai è servizio pubblico”: chiedere un incontro di conciliazione all’azienda che va tenuto entro cinque giorni dalla richiesta e, dopo almeno dieci giorni, fissare la data dell’astensione dal lavoro, che comunque non deve |
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sovrapporsi con altre manifestazioni di protesta. Nelle prossime settimane sono in calendario il 25 giugno lo sciopero della Cgil e il 9 luglio quello della Federazione nazionale della stampa, quindi i giornalisti di via Marconi faranno, forse, sciopero il 21 luglio.
La protesta verrà completata dalla lettura di un comunicato del cdr (in due edizioni del telegiornale e in una del giornale radio) e da una conferenza stampa che si terrà lunedì 21 giugno alle 11 nella sede dell’Assostampa, “per fare in modo che gli organi di informazione - e dunque i cittadini - siano correttamente informati sulla vertenza in corso”. |
(*) Da www.primaonline.it |
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