La giornalista Balivo
fa ancora pubblicità

DI FAMIGLIA CENTRO europea originaria dei Sudeti (il gruppo montuoso tra la Baviera e la Boemia settentrionale), arrivata a Roma nel Settecento, Pierluigi Roesler Franz, sessantaquattro anni, dal 1982 professionista, per trent’anni cronista di giudiziaria del Corriere della sera e della Stampa, giornalista documentato e tenace, torna alla carica sull’attività di testimonial pubblicitaria di Caterina Balivo, pubblicista iscritta all’albo dell’Ordine campano dal 16 dicembre 2002. Sull’intreccio tra le due attività

Roesler Franz ha presentato tre esposti.
Il primo per denunciare che la show girl Caterina Balivo svolgeva contemporaneamente l’attività giornalistica e il lavoro di testimonial pubblicitaria è stato presentato nel giugno del 2008 ed è rimasto a


Enzo Iacopino e Pirluigi Roesler Franz

dormire nei cassetti dell’Ordine campano per due anni; il secondo esposto del settembre 2010 si è chiuso sei mesi dopo con una decisione sorprendente dei consiglieri campani: nonostante la gravità della violazione deontologica Caterina Balivo è stata punita con la sanzione più lieve, l’avvertimento.
La sanzione subìta non ha particolarmente scosso la show girl che ha continuato a svolgere l’attività di testimonial del marchio di abbigliamento Cannella per il quale ha preparato il lancio della collezione autunno inverno 2011/2012. Così  Roesler Franz il 15 ottobre ha indirizzato un terzo esposto al presidente dell’Ordine campano Ottavio Lucarelli, al vice Domenico Falco e al segretario Gianfranco Coppola e per conoscenza ai vertici dell’Ordine nazionale Enzo Iacopino, Enrico Paissan e Giacarlo Ghirra.
Il giornalista romano ha arricchito l’esposto con quattro allegati: la denuncia del 2010; la segnalazione del 2008, la scheda wikipedia di Caterina Balivo: una serie di foto osé della show girl. Del nuovo esposto di Roesler Franz l’Ordine si occuperà nella prossima seduta fissata per l’otto novembre e


Antonello Perillo e Rossana Russo

questa volta sarà più difficile traccheggiare per quei consiglieri dell’Ordine che, “considerata l’evoluzione dei tempi” e “considerata l’effettiva necessità di un intervento legislativo che disciplini ex novo la materia", vorrebbero interpretare la legge professionale.

Nel primo provvedimento si scriveva, evidentemente sbagliando, che la Balivo aveva commesso “una violazione di lieve entità”. Ora che la conduttrice tv ha ignorato l’ammonizione del consiglio ed è recidiva sarà interessante vedere come si regoleranno i nove consiglieri dell’Ordine campano.
Mettendo per una volta da parte i dirigenti e gli esperti di diritto dell’Ordine, sulla giornalista che fa pubblicità Iustitia ha chiesto l’opinione a consiglieri senza gradi. Secco il giudizio di Antonello Perillo, vice redattore capo della redazione napoletana della Rai. “Non c’è margine per interpretazioni: - dichiara- il giornalista non può fare pubblicità. Nel caso della Balivo verificheremo se, come sostiene Franz, ha continuato a fare pubblicità e in questo caso non potremo non infliggerle la sanzione prevista dalla legge professionale, compresa eventualmente la radiazione”.
Altrettanto netta la posizione di Rossana Russo, capo redattore a Canale 9 e collaboratrice de La7: “le regole vanno rispettate: il giornalista non può fare pubblicità. Dall’Ordine campano Caterina Balivo ha ricevuto la sanzione più lieve, l’ammonizione, e si era impegnata a non fare più pubblicità. Invece pare continui la sua attività di testimonial e quindi la questione dovrà ora essere

risolta in modo definitivo”. Accanto alla vicenda Balivo, e sempre con la targhetta di Miss Italia, c’è ora il caso di Barbara Di Palma, napoletana di Vico Equense, trentadue anni, dal 2002 iscritta all’albo dei pubblicisti dell’Ordine campano, nel 2000 seconda classificata


Domenico Falco e Enrico Paissan (*)
al concorso di Miss Italia alle spalle di Tania Zamparo giornalista di Sky Sport 24. Anche Barbara Di Palma, da molti anni inviata del programma di Rai Uno La vita in diretta e conduttrice su Tele A della trasmissione Tutti a bordo campo, fa pubblicità; non si occupa come la Balivo di abbigliamento, ma è la testimonial di un’azienda che produce materassi.

(*) Da www.consiglio.provincia.tn.it