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Autonomia, assemblea
in vista del congresso
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SI SVOLGERÀ DAL 23 al 27 novembre in Val d’Aosta, a Saint Vincent, il XXIV congresso nazionale della stampa italiana e in vista delle elezioni dei delegati i vari gruppi sindacali stanno definendo programmi e candidature.
Autonomia e solidarietà, la componente di maggioranza relativa, che insieme a Giornalisti uniti, la corrente guidata dai presidenti della Fnsi, Franco Siddi, e dell’Ordine nazionale, Lorenzo Del Boca, governa tutti gli organismi di
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categoria (Fnsi, Ordine, Fondo di previdenza complementare, Inpgi e Casagit), ha convocato per il 13 e 14 settembre a Roma, nella sede della Federazione, un incontro per fare il punto della situazione a livello nazionale e nelle singole realtà regionali.
“Con la riunione capitolina – dice Roberto Seghetti, capo servizio economia del settimanale |

Roberto Seghetti e Franco Siddi |
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Panorama, coordinatore nazionale di Autonomia e membro della giunta esecutiva della Fnsi – dovremo completare il lavoro avviato nell’assemblea tenuta lo scorso giugno a Montesilvano: bisogna decidere le linee guida del programma e definire la proposta di gruppo dirigente da portare al congresso, d’intesa con gli alleati di Giornalisti uniti. Il congresso è ovviamente sovrano, ma come componente di maggioranza relativa abbiamo il dovere di discutere, elaborare e presentare una proposta. Al centro della discussione i giornalismi, i free lance, il recupero della libertà nelle redazioni e l’avvio di una riflessione sul prossimo rinnovo contrattuale”.
L’incontro romano servirà anche a fare il punto sulla situazione in Campania, sia sul versante della componente che sui nuovi vertici degli organismi regionali di categoria rinnovati tre mesi fa.
Il voto ha confermato alla presidenza di Assostampa e Ordine il tandem
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Gianni Ambrosino e Ermanno Corsi |
formato da Gianni Ambrosino e Ermanno Corsi, che a livello nazionale sono schierati con la minoranza, ma ha anche evidenziato profonde crepe nel gruppo che da decenni occupa la quasi totalità delle caselle riservate ai professionisti nei due direttivi regionali. Crepe dovute a motivi anagrafici (Corsi l’otto agosto è andato in pensione; Ambrosino |
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oltre venti anni fa era già segretario dell’Assostampa); all’assenza di ricambi, con presenze decisamente modeste; a gestioni deficitarie sul versante delle iniziative e su quello economico; a un ruolo sempre più marginale sia nella vita della categoria che all’esterno. Su questo punto è sufficiente citare un fatto (lo sfratto nel novembre del’99 dalla Casina del boschetto) e un dato, disastroso, relativo all’Assostampa (per l’Ordine l’iscrizione all’albo è imposta dalla legge): la terza città d’Italia avrà al congresso di Saint Vincent una quota di soli cinque delegati professionisti, accanto ai tre di diritto, uno in meno rispetto al congresso di Montesilvano del novembre 2001; Napoli si piazza così alle spalle, come è ovvio, di Milano (che ne avrà 51) e di Roma (50), ma anche di
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Torino (undici delegati), Bologna (nove), Firenze (nove), Genova (sei), Venezia (sei) e Palermo (sei) e ha soltanto un delegato in più di Bolzano (quattro).
In Campania Autonomia, guidata da una segreteria a tre (Patrizia Capua, Antonio Fiore e Enzo Palmesano), è una minoranza combattiva, ma con un peso elettorale modesto. Il quadro è |

Antonio Fiore e Enzo Palmesano |
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completato da altre due componenti. I pubblicisti controllati dall’accoppiata Domenico Castellano e Domenico Falco, che a Roma sono alleati di Autonomia (e occupano con Falco la vice presidenza dell’Ordine nazionale e con Castellano la segreteria generale aggiunta della Fnsi), a livello locale, dopo un duro scontro elettorale, hanno rinnovato l’accordo con Ambrosino-Corsi per dividersi gli incarichi. Altrettanto ambigua e contraddittoria la linea della componente nata da Credibilità sindacale, il gruppo guidato da Domenico Ferrara e Franco Mancusi, che alle elezioni del ’98 presentò, insieme ad Autonomia, una lista unitaria, scelta rinnegata a pochi giorni dal voto, e mai spiegata, nella tornata elettorale del 2001.
Del gruppo fa parte Carlo Verna, che nel 2001 fu a favore della spaccatura, mentre ora cerca ricuciture frustrate dal binomio emergente formato da
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Domenico Castellano e Domenico Falco |
Maria Chiara Aulisio e Ottavio Lucarelli. Verna si trova così nella singolare situazione di essere a Napoli contro Autonomia, della quale ridiventa militante a Roma sia nella sede della Fnsi che in quella dell’Usigrai, il sindacato che organizza la gran parte dei giornalisti Rai.
Per la verità nello scorso maggio c’è stato uno sforzo unitario nel
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tentativo di ribaltare la maggioranza all’Ordine regionale e conquistare un consigliere nazionale. Un’operazione riuscita soltanto in parte ai ballottaggi. Al nazionale la Aulisio, grazie al contributo determinante di Autonomia, ha superato di tre voti Elio Scribani, candidato di Ambrosino e Corsi, mentre al consiglio regionale su Verna sono confluiti soltanto in minima parte i voti conquistati da Lucarelli al primo turno e non c’è stato il cambio di maggioranza.
Incassato il consigliere nazionale, Credibilità sindacale, con Ferrara, ha immediatamente annunciato che per il congresso il suo gruppo non aveva interesse a una lista unitaria. Anche questa è una posizione singolare perché |
Ferrara, napoletano di Casoria, sessantatrè anni, pensionato del Mattino, ex presidente della Casagit, è presidente del coordinamento degli enti di categoria (Fnsi, Ordine, Fondo di previdenza integrativa, Inpgi e Casagit), incarico ottenuto dopo il congresso di Montesilvano, grazie all’appoggio decisivo di Autonomia e dell’intera
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Domenico Ferrara e Franco Mancusi |
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maggioranza. Il nuovo coordinatore, che come Ferrara avrà a disposizione una sede e un fondo spese di ventimila euro, verrà nominato dai rappresentanti degli enti dopo il congresso di Saint Vincent. |
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