Io non faccio parte dei Pecoraro boys

Caro Molosso dal dente avvelenato,
credo invece che lei, soprattutto quando scrive, di cocktail non ne abbia bisogno. In ogni caso, tanto della movida, quanto dell’assessore (Francesco Borrelli) contro cui si accanisce con impeto (chissaperchè), come pure del numero di invitati alla festa del ministro (Alfonso Pecoraro Scanio), posso assicurarle che non me ne frega assolutamente niente. Quel che mi dà fastidio è che mi si venga maldestramente affibbiata, sia pure nel mucchio, e con cronaca da capera, una appartenenza ad un clubbino di simpatizzanti a chissaché e chissachi che non ho. Quanto alla cronaca della movida che mi tocca raramente ma qualche volta purtroppo mi tocca, mio malgrado, ne farei volentieri a meno. Statevi bene e tante belle soddisfazioni.

Luca Marconi


Caro Marconi caro,
dopo la prima – capita anche in amore – finalmente è la seconda quella buona. Non era il numero degli invitati che le aveva spostato i neon, ma che il suo nome fosse stato mischiato ai Pecoraro’s boys. Coda di paglia a parte, diverte la furia menefreghista che utilizza per prendere le distanze dal clubbino di simpatizzanti.
Poiché la movida la rende nervoso e Vanni Fondi non è il suo nume tutelare, ci auguriamo che al Corriere del Mezzogiorno non le affidino più cronache da capera: le lasci a noi che non ne possiamo fare a meno. E che, tra un nome e un lazzo, un Corsi e uno sciacquone, con impeto mai sguarnito di sorriso, ci infiliamo, ad esempio, il prestigio del praticantato (sotto la doppia direzione dei coniugi Emilia Velardi Colasanti e Giovanni Lucianelli) dell’assessore doppiolavorista Borrelli. Accanimento? Esclusivamente sana curiosità e desiderio di capire come può uno scoglio arginare il mare.
Infine, un bastimento di grazie per il suo sottile complimento iniziale: se la nostra scrittura brilla lo si deve anche a lei.
Stia bene e si faccia un Apertass

Fausto Molosso
 
Francesco Borrelli
Alfonso Pecoraro
Vanni Fondi
Emilia Velardi
Giovanni Lucianelli