'Fortapàsc'
al San Carlo

DOPO UNA GESTAZIONE durata otto anni arriva nelle sale ‘Fortapàsc’, il film su Giancarlo Siani realizzato da Marco Risi, che verrà presentato in anteprima il 16 marzo a Napoli, al teatro San Carlo, per poi uscire nelle sale della Campania il 20 e nel resto d’Italia il 27 marzo.
“Cercavamo una vetrina al tempo stesso anomala e prestigiosa – spiega Gianfranco De Rosa, primo motore del progetto e produttore esecutivo

della pellicola – e il San Carlo è una soluzione perfetta”. Anche se la squadra di Fortapàsc avrebbe preferito i riflettori del Festival di Cannes,


Libero De Rienzo e Yari Gugliucci

soprattutto dopo il clamoroso successo 2008 di Gomorra e del Divo. Discorso diverso per la partecipazione al Festival di Venezia che avrebbe costretto la pellicola a uno stand by di altri sei mesi con un’uscita nelle sale in autunno. Ma un film costato cinque milioni di euro, mentre il budget dichiarato al ministero era di oltre cinque milioni e mezzo (“abbiamo risparmiato molto”), deve fare cassa, anche se ha la coproduzione Rai, i finanziamenti del ministero dello Spettacolo (un milione e ottocentomila euro) e il contributo di 117mila euro della Regione Campania.
“Se finalmente siamo arrivati al traguardo – continua De Rosa – dobbiamo dire grazie a Gomorra, al libro di Roberto Saviano e soprattutto al film di Matteo Garrone. La sceneggiatura di Fortapàsc era finita su uno scaffale ad accumulare polvere quando nell’autunno del 2007 le riprese di Gomorra hanno dato una scossa ai vertici di Rai Cinema. È poi arrivata la spinta


Stefano Accorsi e Gianfranco De Rosa

determinate di Angelo Barbagallo, presidente dell’Api, l’associazione dei produttori indipendenti, imprenditore stimato in Italia e all’estero, e la macchina si è rimessa in moto”.
De Rosa ripercorre la storia del progetto partito nella seconda metà del

2001, quando dopo avere realizzato il cortometraggio ‘Mehari’ (dal nome dell’auto interamente scoperta di Giancarlo), dà l’incarico per la sceneggiatura a Jim Carrington e Andrea Purgatori, con la collaborazione del redattore del Mattino Maurizio Cerino, che, da giovane cronista, ha avuto anche un ruolo nelle indagini per l’omicidio Siani tanto da essere citato nei rapporti di polizia giudiziaria redatti dall’allora capo della Mobile della questura di Napoli Bruno Rinaldi. Dalla scelta di Purgatori scaturisce, quasi automatico, l’affidamento della regia a Marco Risi che con l’ex giornalista del Corriere della sera aveva lavorato a ‘Il muro di gomma’, il film del 1991 dedicato alla strage di Ustica.
Nel 2002 con un atto notarile De Rosa si assicura dal fratello di Giancarlo, Paolo, l’esclusiva del nome Siani. Un’esclusiva che lo spingerà ad avviare, e poi a lasciar cadere, una vertenza giudiziaria con Maurizio Fiume, che stava lavorando allo stesso progetto. Fiume, regista, produttore e sceneggiatore,

uscirà nel 2003 con ‘E io ti seguo’, il film interpretato da Yari Gugliucci, che ha partecipato a diversi festival (Montreal, Sorrento, Istanbul), è stato proiettato nelle scuole, in convegni e cineforum, è andato in onda su Sky, ma di fatto


Angelo Barbagallo e Andrea Purgatori

non è mai uscito nelle sale (“Avrebbe meritato una distribuzione più forte”, scrive il critico Morando Morandini nel suo ‘Dizionario dei film’).
Il 6 maggio 2004 la sceneggiatura di Carrington, Purgatori e Risi è depositata alla Siae e viene scelto anche l’attore protagonista, un nome di forte richiamo, Stefano Accorsi. Sembra fatta, non è così. “Parlai con Graziella Bonacchi, l’agente dell’attore, - ricorda De Rosa – che mi assicurò: Accorsi farà Siani. All’improvviso, tempo qualche mese, arriva il no e non abbiamo mai saputo perché”. Il film si impantana. Risi si dedica ad altri progetti: gira ‘La mano di Dio’ su Diego Armando Maradona, che al botteghino raccoglie risultati modesti, e per la tv ‘L’ultimo padrino’. Poi irrompe Gomorra.
E al treno di Gomorra, con una evidente forzatura storica, cerca di agganciarsi Andrea Purgatori che all’Ansa il 17 febbraio 2009 dichiara: "Possiamo dire che Fortapàsc è una specie di prequel di Gomorra”. E aggiunge: “Vogliamo


Salvatore Cantalupo e Gianfelice Imparato

dedicare il film a tutti i giornalisti precari che rischiano la vita per due euro a pezzo”.
Con la pellicola di Garrone Fortapàsc ha invece in comune il direttore della fotografia, Marco Onorato, e tre attori: Salvatore Cantalupo, Gianfelice

Imparato e Sasà Striano. Giancarlo Siani ha il volto di Libero De Rienzo, napoletano di Forcella, trentuno anni, attore e regista, protagonista di due film di Marco Ponti: ‘Santa Maradona’ del 2001, per il quale l’anno successivo fu premiato con il David di Donatello come miglior attore esordiente, e A/R Andata + Ritorno del 2004.
“Durante le riprese – dice De Rosa – De Rienzo si è emozionato guidando la macchina di Giancarlo che l’ex sindaco di Pomigliano d’Arco, Michele Caiazzo, aveva recuperato in Sicilia e che noi da viola abbiamo riportato all’originale colore verdino. Completato il film si era parlato di trovare una collocazione definitiva per la Mehari ed erano state fatte delle ipotesi, che speriamo si concretizzino: a Bagnoli, a Città della scienza; in una piazza della città sotto una campana di plexiglass; al Madre, il museo di Donnaregina”.