La coerenza di Amatruda

Il direttore del Mattino Alessandro Barbano ha una passionaccia per Stefano Caldoro che tratta sempre con i guanti bianchi. Passione altrettanto forte, ma di segno opposto, nutre nei confronti di Luigi De Magistris che riceve bacchettate quando le merita e quando non le merita. Per capirci basta un titolo; dopo il deposito delle motivazioni della sentenza del tribunale di Roma che ha condannato il sindaco di Napoli e Gioacchino Genchi per l’inchiesta ‘Why not’ l’apertura di prima pagina, con fotone del condannato e virgolette, è: “De Magistris sapeva di violare la legge”.
La passionaccia di Barbano per il presidente della giunta regionale campana ha ovviamente contagiato graduati e redattori di via Chiatamone e i riflessi si vedono in tutti i settori del giornale.
Un esempio? È il 23 gennaio e siamo nel pieno dello scontro tra Andrea Cozzolino e Vincenzo De Luca per conquistare alle primarie la guida del Pd per le elezioni regionali di maggio. La cronaca mette in pagina un servizio di Adolfo Pappalardo su De Luca e poi c’è spazio per un colonnino di commento. Bisogna decidere chi far intervenire: un esponente delle istituzioni, un analista politico, uno storico dei partiti e dei movimenti? No. La parola viene data a Gaetano Amatruda e voi vi starete interrogando: e chi è Gaetano Amatruda? È il portavoce di Caldoro.
Su Vincenzo De Luca dichiara: è tra quelli che “si dedicano con passione; conoscono poco le feste, il sabato e la domenica; non si arricchiscono; sono impegnati duramente per l’interesse collettivo. Non ho dubbi sulla sua onestà e sul fatto che abbia dedicato la sua vita alla cosa pubblica”.
Siamo evidentemente di fronte a un Gaetano Amatruda che è soltanto un omonimo dell’Amatruda che nello scorso luglio di De Luca diceva: “non mi piacciono le uscite non istituzionali, l'abitudine di preferire l'insulto al ragionamento. Non mi piace la rissa continua e la demagogia su temi delicati”.

Francesco Toralta
 
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