In tale contesto anche gli atti che vengono firmati come, ad esempio, il patto educativo devono essere seguiti dall’approfondimento, dalla fotografia della realtà per documentare la consistenza dei fenomeni entrando nella realtà sociale, ascoltando i protagonisti, facendo luce sul mondo del sommerso spesso scoperto solo nel momento del fatto eclatante di cronaca. Per questo, pur nella consapevolezza della rapidità dello svolgersi degli eventi e dell’incedere della cronaca, occorre fermarsi per pensare il prodotto in una logica che garantisca anche una sorta di ritmo (elemento non marginale) che non interrompa il flusso delle notizie ma che anzi ne caratterizzi l’equilibrio dei contenuti e delle pagine e l’efficacia della trasmissione del messaggio. In tale ottica sarebbe opportuno - dopo l’interruzione dovuta alla pandemia - reintrodurre la riunione di sommario necessaria a meglio focalizzare i temi sulla scorta delle indicazioni dell’ordine del giorno e sugli spunti che possono emergere in ogni momento. È vero che esiste dappertutto anche la sindrome della solitudine delle line e del conduttore ma penso che in una redazione dove le proposte e anche l’entusiasmo a farle non mancano un surplus di confronto dal vivo ma anche on line sia ove possibile ben accetto e direi indispensabile. Ritengo di grande importanza la diretta, essa è la rappresentazione più evidente del tentativo riuscito di rapportarsi al territorio, agli eventi, alle manifestazioni di ogni tipo da quelle di carattere socio-economico a quelle culturali, dello spettacolo ma anche alle proteste, alle denunce dei problemi, delle disfunzioni del sistema politico, amministrativo, della mancanza nel migliore dei casi di attenzione sulle questioni di vivibilità delle città, dei paesi, dei quartieri. E devo dire che le dirette non mancano anzi sono un fiore all’occhiello della nostra produzione ma talvolta specialmente quando per condizioni stagionali e climatiche facilmente sono individuabili delle modificazioni dello stato dei luoghi, le dirette registrate soprattutto se vengono inserite nei tg susseguenti a quelli in cui si effettua la diretta vera si rivelano inadatte. Per questo in casi del genere è più opportuno una ribattuta se ci sono elementi di novità attraverso il pezzo chiuso. Lo speech che è un espediente funzionale indicato anche nei manuali dedicati al linguaggio televisivo non può essere abusato, esso ha ragione di esistere quando all’inizio del pezzo è esplicativo di una situazione, delle motivazioni del luogo, della natura stessa dell’avvenimento. È più discutibile quando è inserito in una sorta di collante a cavallo del pezzo con un audio in presa diretta decisamente diverso rispetto a quello registrato nelle salette di montaggio, Il risultato, nella stragrande maggioranza dei casi, fa evidenziare un salto che interrompe se non distorce del tutto il ritmo del servizio e con esso il flusso comunicativo. Le dirette - e in Campania in gran parte seguono questo orientamento – hanno quel quid di interesse connaturato agli argomenti ma anche alla professionalità dei conduttori che non hanno una funzione semaforica ma si caratterizzano per quel ruolo costante di intermediazione e di sintesi necessarie ad una comprensione da parte degli utenti del senso stesso della diretta. Per questo alle dirette che sono legate a specifici avvenimenti vanno aggiunte quelle programmate che possono seguire precisi itinerari di ordine turistico, culturale, archeologico e anche sportivo. Il senso del viaggio nelle realtà settoriali va inserito in un piano di “fidelizzazione” dell’utenza soprattutto nella seconda edizione del giornale nella quale lo sforzo maggiore deve essere orientato proprio a raggiungere questo obiettivo. Come anche le cosiddette ospitate riprese dopo i divieti imposti dalla pandemia possono essere un altro elemento di “fidelizzazione” dell’utenza sempre a proposito della seconda edizione dove potrebbe trovare spazio anche la rubrica dei libri. Questo non significa che se ci sono eventi straordinari o situazioni nelle quali si rende necessario l’ospite in studio alle ore 14 tale eventualità debba essere esclusa. Va sicuramente sfruttata” cum grano salis“. Vorrei anche verificare in accordo con Rai Pubblica utilità la possibilità di inserire a cominciare dal prossimo giugno in coincidenza con l’ingresso dell’estate una breve rubrica meteo dal titolo “Campania È tempo d’estate “nella quale le previsioni del tempo siano accompagnate da qualche elemento di natura strettamente turistica legata sempre alle condizioni climatiche. |