In aula il 9 novembre
c'è Velardi licenziato

CON L'UDIENZA DEL 9 novembre entra nel vivo il processo sul licenziamentoper giusta causa” di Antonello Velardi, che, con la qualifica di redattore capo centrale, era numero due del Mattino, giornale nel quale era stato assunto nell’ottobre del 2002 da Mario Orfeo.
Dal giugno del 2016 fino al novembre del 2020 Velardi ha svolto un doppio incarico cumulando il lavoro al Mattino con la carica di sindaco di Marcianise, cittadina casertana di oltre quarantamila abitanti. E tuttora Velardi è alla guida del comune di Marcianise. L’incarico è stato interrotto soltanto per un anno, nell’autunno del 2019, quando è arrivato

il commissario prefettizio; nell'ottobre 2020 il giornalista ha rivinto le elezioni comunali ed è tornato alla sua poltrona di sindaco.
I due ruoli comportavano carichi di lavoro

Federico Monga e Mario Orfeo

molto impegnativi con sedi distanti una trentina di chilometri, senza contare i macroscopici nodi deontologici. L’anomalia è stata evidenziata soltanto da Iustitia, da giornali on line di Caserta e da qualche sito di informazione milanese. Nessun problema invece per i direttori del Mattino Alessandro Barbano (il doppio incarico “non è vietato dalla legge”) e Federico Monga; nessun segnale neanche dagli editori Francesco Gaetano Caltagirone e da sua figlia Azzurra. Tutto liscio quindi fino al fulmine del 13 novembre quando gli editori con una pec hanno comunicato ai legali del giornalista il licenziamento in tronco.
Il 9 novembre davanti al giudice Federico Bile verrà prima esaminata la possibilità di un accordo tra le parti rappresentate dagli avvocati Antonio Nardone e Pierluigi Rizzo per il giornalista e dal legale romano Giovanni Lazzara per il Gruppo Caltagirone. Nel caso, probabile, che l’intesa non venga raggiunta si procederà ad ascoltare i testimoni.