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Borrelli vs Giansoldati,
c’è l’udienza conclusiva |
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HA IMBOCCATO LA dirittura d’arrivo il giudizio promosso da Arturo Borrelli contro Franca Giansoldati, vaticanista del Messaggero e collaboratrice del Mattino, Alessandro Barbano, nel 2018 direttore del quotidiano napoletano, e l'editore Caltagirone.
Dai tredici ai sedici anni Borrelli è stato vittima delle violenze sessuali del sacerdote Silverio Mura, suo insegnante di religione nella scuola che frequentava a Ponticelli, quartiere dell’area orientale di Napoli. Dopo un lungo e doloroso travaglio, quando nel 2010 la vittima ha deciso di denunciare alla curia partenopea, guidata da Crescenzio Sepe, la sua vicenda ha scelto un nome di copertura, Diego Esposito, per proteggere |
sua moglie e i tre figli.
Per anni l’arcivescovo di Napoli ha opposto un muro di gomma alle sue denunce e quando Borrelli si è rivolto a papa Francesco per chiedere aiuto e i quotidiani nazionali hanno raccontato la sua vicenda Sepe risponde |
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Alessandro Barbano e Franca Giansoldati |
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pubblicando il 6 febbraio 2017 un comunicato firmato dal cancelliere arcivescovile Luigi Ortaglio nel quale ripete per otto volte in 33 righe il vero nome della vittima di Silverio Mura. In pratica una ‘vendetta’ e una ‘aggressione’ che però la legge punisce come reato perché vieta di pubblicare le generalità delle vittime di abusi sessuali. Infatti il 14 gennaio 2020 Ortaglio viene condannato dal giudice della quarta sezione civile del tribunale di Napoli Anna Laura Alfano a quaranta giorni di reclusione, con pena sospesa, e al pagamento delle spese legali. Una condanna contenuta anche perché il legale dell’imputato Mauro Torregrossa ha optato il rito abbreviato ottenendo due vantaggi: il taglio di un terzo della pena e l’eliminazione di qualsiasi approfondimento della vicenda senza ascoltare testi e con Ortaglio mai presente in aula. L’avvocato Torregrossa ha poi presentato subito appello anche per bloccare la richiesta di risarcimento danni in sede civile.
Un anno dopo il comunicato della curia, il 17 febbraio del 2018 il Mattino pubblica con grande rilievo un articolo in cui la vittima delle violenze di Silverio Mura viene citata con nome e cognome autentici: titolo a quattro colonne in prima pagina e un ampio servizio all’interno. Venti giorni dopo Borrelli, assistito dall’avvocato Gianfranco Iannone, va in procura e presenta la querela contro Franca Giansoldati, che firma l’articolo, il direttore Alessandro Barbano e l’editore del quotidiano.
Con una scelta singolare la procura ha chiesto il rinvio a giudizio soltanto della giornalista, assistita dall'avvocato Luigi Ferrante, lasciando fuori dal processo il direttore e l’editore che però, in caso di condanna, risponderanno in sede civile.
Dopo avere sentito Borrelli e Giansoldati, che si è anche scusata per avere pubblicato il nome della vittima delle violenze sessuali di Silverio Mura, il giudice Amelia Primavera ha fissato per il 17 dicembre l’udienza per le conclusioni. |
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