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Rai: esce Mastella,
in arrivo Capezzuto |
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SI È APERTO e si sta per chiudere
nel nome di Clemente Mastella il purgatorio da precaria Rai
di Valeria Capezzuto, napoletana, quarantasette anni a giugno,
un diploma al liceo artistico e un'attività giornalistica cominciata
nel '92 al Giornale di Napoli, che le consente di diventare professionista
nel febbraio del '95. Dal 3 maggio il deputato sannita esce dall'organico
della sede |
napoletana della Rai.
A via Marconi Mastella arriva, benedetto da Ciriaco De Mita,
con un contratto da praticante, nel 1973; ha ventisei anni e,
alle spalle, una laurea in Lettere e filosofia e brevi esperienze
da insegnante, ma a Fuorigrotta rimane soltanto tre anni. Il
20
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Valeria Capezzuto, Clemente Mastella
e Geo Nocchetti |
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giugno del '76, con sessantaquattromila
preferenze, viene eletto deputato nella circoscrizione Avellino, Benevento
e Salerno, e difende con successo la poltrona a Montecitorio nelle
sette elezioni successive.
La casella liberata a Napoli da Clemente Mastella dovrebbe consentire
l'assunzione a tempo indeterminato del più titolato tra i precari
storici di via Marconi, ma il condizionale è necessario perché
le vicende Rai hanno quasi sempre evoluzioni tortuose, che diventano
imprevedibili nel clima acceso della campagna elettorale.
Secondo l'elenco stilato dalla Rai, nella lista dei precari storici
delle sedi (sono centosessanta con oltre duecento giorni di lavoro),
ci sono undici
giornalisti che da anni lavorano con contratti a tempo determinato
alla redazione di Fuorigrotta. La prima degli undici è Valeria
Capezzuto e sul suo nome ci sono impegni e documenti del comitato
di redazione (da febbraio sono in carica |

Annalisa Angelone, Enrico Deuringer
e Massimo Ravel |
Annalisa
Angelone, Enrico Deuringer e Massimo Ravel)
e del responsabile dei servizi giornalistici Massimo Milone.
Eppure nel marzo del '95, quando l'allora numero uno della redazione
partenopea Giuseppe Blasi presentò al direttore
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della Tgr Piero Vigorelli una
terna di nomi (Valeria Capezzuto, Fabrizio Kuhne e Angela
Mazzocchi) per la sostituzione, con contratto semestrale, di Mastella,
si beccò la bocciatura del comitato di redazione e dell'Assostampa
perché la Capezzuto e Kuhne non erano iscritti all'elenco dei
disoccupati. La dura opposizione del sindacato si liquefò con
l'estate e il primo agosto la Capezzuto conquistò il contratto
semestrale.
Alla sua assunzione e alla promozione a vice redattore capo di Geo
Nocchetti, il deputato Giuseppe Gambale dedicò un'interrogazione
al vetriolo (seduta della camera dei deputati del 15 settembre 1995,
atto ispettivo numero 4-13577), indirizzata ai ministri delle Poste
e della Giustizia. Nell'interrogazione Nocchetti era definito "amico
e 'sponsor' della Capezzuto, solerte collaboratore dell'onorevole
Mastella e fino a tre mesi fa coordinatore del Ccd campano".
Gambale scriveva anche che Valeria Capezzuto sarebbe |
"diventata giornalista
professionista grazie a uno strano attestato di praticantato
del Giornale di Napoli allora guidato dal vice capo gruppo di
Forza Italia alla Camera Emiddio Novi". E continuava:
"della storia professionale della Capezzuto l'interrogante |

Massimo Calenda, Ettore De Lorenzo
e Cecilia Donadio |
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ricorda, in particolare, le cartelline
distribuite ai giornalisti in occasione delle iniziative elettorali
dell'onorevole Clemente Mastella, la scorsa primavera".
Questo il contrastato esordio in Rai della Capezzuto; ora, dopo nove
anni, dodici contratti e 1565 giorni di lavoro, dovrebbe arrivare
l'assunzione definitiva. Dopo verrà il turno dei quattro che
hanno accumulato oltre mille giorni di lavoro, elencati in rigoroso
ordine di presenze: Ettore De Lorenzo, con esordio in Rai nel
'95 con nove contratti e 1318 giorni di lavoro, Massimo Calenda,
Cecilia Donadio e Adriano Albano.
Intanto sulla questione precari una prima trattativa sindacale con
la Rai avviata nel giugno 2002 si è impantanata dopo tredici
mesi quando è diventato chiaro che l'azienda non era in grado
di pianificare oltre i due anni.
Sulla vicenda dei cinquecento giornalisti precari storici della Rai
sono poi |

Ciriaco De Mita, Giuseppe Gambale
e Emiddio Novi |
intervenute
la Federazione della stampa e la Commissione parlamentare di
vigilanza sulla Rai sollecitando la ricerca di una soluzione.
Il 30 marzo è stato riaperto un tavolo di confronto tra
la Rai (con il responsabile delle Risorse umane Gianfranco
Comanducci |
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e il suo vice Valerio Florespino)
da una parte e dall'altra l'Usigrai, con il segretario Roberto
Natale, e il coordinamento dei precari storici organizzato in
tre gruppi: i giornalisti con contratti a tempo determinato che lavorano
a Roma, i precari delle sedi regionali e i precari della Scuola di
giornalismo radiotelevisivo di Perugia.
Per le sedi sono 160 i precari che dal '95, l'anno preso in considerazione
dalla Rai per stilare le graduatorie, hanno accumulato almeno duecento
giorni di lavoro. A rappresentarli alle trattative romane c'è
una terna: Daniela Senepa di Pescara, Piergiorgio Severini
di Milano e Daniela Tortella di Bari. Tre finora gli incontri,
l'ultimo il 14 aprile; il prossimo appuntamento è fissato per
l'undici maggio puntando a siglare un accordo prima dell'estate.
"Il nostro obiettivo - spiega Daniela Tortella, barese, quarantuno
anni, da tredici professionista, da cinque precaria Rai - è
delineare per tutti i precari storici, cioè per chi da anni
lavora in maniera continuativa e pressoché |
esclusiva per la Rai,
un percorso che preveda alla fine del tunnel, la cui lunghezza
andrà definita, la certezza dell'assunzione. Per arrivare
a questo risultato dobbiamo individuare, partendo da chi ha
maturato maggiore anzianità aziendale, dei bacini di
garanzia che |

Adriano Albano, Giuseppe Blasi e Fabrizio
Kuhne |
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attraverso un meccanismo di scorrimento
consentano di scaglionare le assunzioni in tempi predeterminati. Inoltre,
per i precari delle sedi andrà fissato il principio della territorialità,
in modo da evitare sconfinamenti o scorciatoie; per capirci, il precario
di Milano non potrà essere assunto a Napoli". |
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