STA PRENDENDO PIEDE tra i cronisti del Mattino una scelta singolare: postare su Facebook, la piazza virtuale alla quale sono iscritti decine dei redattori di via Chiatamone, la rettifica degli errori pubblicati sul giornale.
Ha cominciato Rosaria Capacchione dopo il clamoroso svarione della sentenza rovesciata per uno dei killer di Silvia Ruotolo (il 31 marzo il Mattino scrive: “sentenza choc assolto l’autista del commando”; in realtà la Corte d'assise d'appello ha condannato Mario Cerbone all’ergastolo). Il giorno successivo la cronista posta su Facebook poche righe di scuse dirette e sincere, mentre la rettifica pubblicata lo stesso giorno sulle pagine del |
tre ragazzi non ancora ventenni perdono la vita in un incidente a via Petrarca, con l’auto che sfonda la ringhiera e precipita a piazza San Luigi. Il Mattino copre la tragedia con quattro pagine e una squadra di cronisti, surclassando i giornali concorrenti. Crimaldi, che ha il compito di raccogliere su Facebook i ricordi degli amici, nell’attacco dell’articolo inserisce tra i ragazzi deceduti il nome di un quarto amico che per fortuna si è salvato.
La stessa mattina del 16 compare sul profilo Facebook di Crimaldi un breve testo: Giuseppe oggi ha commesso un imperdonabile errore, del quale chiede scusa a tutti: a chi se ne accorto e a chi no. Sul quotidiano invece non c’è la correzione.
Sono certamente apprezzabili le scuse per l’errore, anche perché spesso le notizie sbagliate non vengono corrette, anche da quotidiani più importanti del Mattino. Resta da capire perché pubblicare su Facebook la rettifica e, soprattutto, perché non pubblicarla sulle pagine del giornale. |