Piccone 1: l'apostrofo
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Caro direttore,
ho letto con interesse l'ultimo numero.
Una precisazione, dovuta alla sindrome di cui sono vittima da quando faccio il commissario d'esami per gli aspiranti giornalisti professionisti. Dunque: il signor Molosso (che non conosco) fa le pulci al signor Picone (che non conosco) però...però forse prima di segnalare gli errori degli altri sarebbe opportuno verificare quanto si scrive. E dunque: Molosso scrive che:
.. A pagina 70 si parla del commercio della pizza «ogge a otto», ovvero, come spiega l'autore, «mangiata oggi e pagata dopo otto giorni o comunque quando se ne aveva la possibilità, di cui narra Alexandre Dumas nel suo romanzo Il corricolo, pubblicato in più volumi tra il 1841 e il 1843: pratica che in molti casi nascondeva la formula di un prestito usuraio». La spiegazione di Picone è giusta, ma cita un'autore che parlò sì di pizza «a otto», ma non ne capì l'autentico significato.
Come tu mi insegni "un autore" si scrive senza apostrofo.
Per un errore così, nella sessione d’esami che sta per concludersi, abbiamo bocciato decine di candidati. A Roma avremmo bocciato Picone (forse) e certamente anche Molosso.
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Cara Iustitia cara,
chi fa le pulci al prossimo non deve essere beccato mentre si gratta. Alla perla numero 4 della mia lettera dal titolo Mi manda Piccone sul libro I napoletani di Generoso Picone, ho preso un conchiglione che contribuisce all’esistenza delle matite blu. Ho piazzato un apostrofo («un’autore) in mezzo al guado sbagliato. Una svista, un gocciolone. Mi complimento con il professore Sergio Califano per la sua vista aguzza da Settimana enigmistica e prendo atto del suo implacabile giudizio sul mio compito. La notizia, però, è un’altra: la bocciatura del mio compagno di banco Picone che, a differenza mia, nella vita occupa ben altre cattedre.
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Sergio Califano |
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Alexandre Dumas |
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