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Per Dente licenziato dall'Ansa
udienza d'urgenza il 19 ottobre
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SARÀ IL GIUDICE del lavoro del tribunale di Napoli Gabriella Marchese a decidere se esistono i presupposti per il licenziamento del giornalista Maurizio Dente firmato dall’amministratore delegato dell’agenzia Ansa Mario Rosso il 28 luglio scorso.
“Qualsiasi lavoratore, - scandisce perentorio il legale dell’Ansa Enzo Morrico – sia esso dipendente di un’agenzia giornalistica e di altro datore di |
lavoro, è tenuto a delle obbligazioni previste in particolare dagli articoli 2104 e 2105 del codice civile. In mancanza, il datore di lavoro può esercitare il suo potere-dovere disciplinare previsto dagli articoli 2106 del codice civile e 7 della legge 300 del 1970 (lo statuto dei lavoratori, ndr). Ciò ritiene di avere correttamente fatto l’Ansa,
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Mario Rosso e Mario Zaccaria |
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giudicando il comportamento tenuto dal dottor Dente violativo dei suoi obblighi di lavoratore. Da adesso tutto è demandato alla giustizia che dovrà decidere sulla legittimità o meno del comportamento del Dente e conseguentemente della legittimità o meno del provvedimento adottato dalla agenzia nei suoi confronti”.
Il 18 settembre gli avvocati di Dente Orazio Abbamonte e Maria Carmela Spadaro hanno depositato il ricorso d’urgenza contro il licenziamento. Il 19 ottobre il giudice Marchese, napoletana, quarantadue anni da compiere a novembre, da quindici in magistratura, potrebbe risolvere la questione già alla prima udienza oppure chiedere alle parti di integrare la documentazione o ascoltare qualche teste.
Dopo la decisione con rito d’urgenza, si passerà al giudizio sul merito del licenziamento, intanto il giudice Marchese dovrà occuparsi anche della causa di mobbing promossa dal giornalista contro l'Ansa, la cui prima udienza è fissata per il prossimo il 22 marzo.
Sulla vicenda di Maurizio Dente, accanto al sostanziale silenzio dei giornalisti
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Maurizio Dente e Maria Carmela Spadaro
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della Campania e degli organismi di categoria, ci sono da registrare gli interventi di alcuni parlamentari. Il 12 settembre il sito sui media www.ilbarbieredellasera.com pubblica, senza che nessun redattore presti attenzione al contenuto, una lettera anonima (nome in codice Astolfo), che riporta due lettere di “solidarietà” al responsabile di Ansa Napoli
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Mario Zaccaria e alla sua redazione: la prima è del senatore di Rifondazione comunista Tommaso Sodano; la seconda è firmata dal deputato di Forza Italia Luigi Cesaro, “a nome anche dei colleghi di partito Nicola Cosentino e Paolo Russo”. Dalla lettura dei due testi non è ben chiaro quali attacchi stiano subendo Zaccaria e Ansa Napoli per cui si avverte il bisogno di esprimere “solidarietà”. C'è soltanto un duro articolo pubblicato il 15 luglio dal quotidiano della Lega Nord, La Padania, per sollevare una questione deontologica sulle consulenze di giornalisti Ansa con il Commissariato per i rifiuti della Regione Campania, una questione sulla quale non si sono registrati interventi né di Ansa Napoli, né dell’Ansa nazionale e nemmeno di Pierluigi Messori, il consigliere di amministrazione dell’Ansa cui è delegato il compito di far rispettare il codice etico dell’Ansa varato nel settembre 2004.
Vanno infine registrate le dichiarazioni all’agenzia Asca del capo gruppo dell’Uduer alla Camera Mauro Fabris e l’interrogazione firmata il 19
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settembre dal senatore di Forza Italia Emidio Novi (forse dovrebbe parlarsi con Cesaro, Cosentino e Russo). Fabris chiede lumi al presidente del consiglio Prodi e al ministro Gentiloni sui “giornalisti-consulenti della redazione napoletana dell’Ansa”, ricordando che l’agenzia “è titolare di convenzioni con la Giunta e il Consiglio regionale della
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Paolo Gentiloni e Romano Prodi |
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Campania”. Agli stessi interlocutori si rivolge Novi, che scrive di “autocensura” di Ansa Napoli nei confronti delle notizie che riguardano la giunta della Regione Campania, di attenzione mediatica attenuata sui casi di “malasanità” e, più in generale, di “situazione anomala di malainformazione”.
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