L’appuntamento era nei dintorni della scuola di prima mattina, muniti di un paio di libri legati da un elastico e con spensierate tempeste ormonali in corso. Lei arrivava e organizzavamo il filone (al nord si dice bigiare, mentre a Roma, dove sono più ottimisti e pragmatici, dicono direttamente facciamo sega). E via col 183 a Posillipo, al parco della Rimembranza, che per i più sfigati diventava parco della Gravidanza. Si officiava così, di buon mattino, con l’aria salubre della collina dove cessa il dolore che ci rinfrancava, i veleni di Bagnoli che ci ammorbavano e Nisida che tollerante ci osservava.
Noi non lo sapevamo, ora lo abbiamo scoperto leggendo i giornali: in quelle mattinate lontane nel tempo facevamo outdoor sex (ma quando i genitori erano al lavoro ci poteva andare di lusso e diventava un più rilassante indoor sex).
Ora ci chiediamo: ma dov’era a quei tempi Francesco Emilio Borrelli, ex assessore al Pensiero Inutile della Provincia di Napoli, attuale commissario dei Verdi?
Forse era impegnato a fare la spola su e giù per l’Italia per costruire il proprio futuro di giornalista (dopo il duro praticantato come tco a Lametia Terme con direttore editoriale Giovanni Lucianelli), tanto da non lasciarsi irretire dalle bufere ormonali giovanili.
Adesso Borrelli ha avuto un'illuminazione e scopre che
a Napoli c’è l’outdoor sex e per comunicarlo chiama Ansa Napoli, guidata da Mario Zaccaria e dal vice Angelo Cerulo, che lancia subito le inquietudini del primatista mondiale di dichiarazioni a un’agenzia di stampa.
“In questi mesi – ha detto il commissario - stanno arrivando diverse segnalazioni di cittadini napoletani che riscontrano alle prime ore del mattino rapporti sessuali 'esibizionisti' per le strade e le piazze”.
E il nostro pensiero va a quei cittadini che telefonano turbati a Borrelli chiedendo cosa fare. Forse un’happy hour con frizzantino potrebbe calmare gli ululati della carne. Il commissario ci sta lavorando. |