La querela presentata
alla procura di Napoli
ON. LE SIG. PROCURATORE DELLA REPUBBLICA
PRESSO IL TRIBUNALE DINAPOLI

La sottoscritta, CIMADOMO BRUNELLA, nata a Napoli il 07.08.1973 ed ivi residente, espone alla S.V. quanto segue.
La scrivente svolge la professione di giornalista collaborando talvolta per il quotidiano campano “Cronache di Napoli”.
In data 08.06 u.s. pubblicava un articolo sulla pagina politica dell’indicato giornale, relativo al presunto passaggio da una fazione politica ad altra di un noto consigliere comunale. Detto articolo riferiva, in particolare, del possibile trasferimento del consigliere del comune di Napoli, Salvatore Varriale, da Alleanza Nazionale alla Margherita.
La notizia veniva pubblicata come accadimento ancora in itinere e, quindi, connotato da relative incertezze e assenza di realtà definitive. Si riportava la imminente, ma non ancora conclusa, scelta del consigliere comunale.
Essendo l’avvenimento degno di interesse politico per i generali assetti dei partiti politici locali, in quanto gli stessi attraversano una crisi interna, e sussistendo già un precedente passaggio di partito dello stesso Varriale, la notizia era un evento cittadino di cronaca politica, particolarmente rilevante, tale da non sconvolgere alcuna sensibilità.
Occorre, altresì, precisare che lo stesso veniva riportato in ossequio all'utilità sociale dell'informazione , alla verità oggettiva dei fatti esposti ed alla forma civile dell'esposizione e della valutazione, non ledendo alcun interesse o persona.
Nella medesima giornata dell’8 giugno u.s. un comunicato stampa, del consigliere regionale, nonché vicepresidente del Consiglio Regionale della Campania, di Alleanza Nazionale Salvatore Ronghi, veniva inviato a mezzo e-mail, dall’ufficio stampa del Consiglio Regionale della Campania, ad una molteplicità di organi d’informazione, di cui si allega l’elencazione.
In tale comunicato il Ronghi nello smentire la notizia pubblicata dalla scrivente riferiva testualmente che quanto pubblicato “è frutto dello sciacallaggio attuato da qualche pseudo giornalista assoldato”.
La suddetta espressione, esulando dal lecito diritto di cronaca ed in palese violazione dei presupposti dettati dal Supremo Collegio affinché non si ricada nella diffamazione ingiuriosa, è direttamente lesiva della reputazione della scrivente.
Ed, infatti, l’affermazione riportata non è né degna di un’utilità sociale d'informazione non rispecchia una verità oggettiva del fatto esposto, trascendendo a momenti nella calunnia, ma soprattutto si presenta in una forma incivile dell'esposizione del fatto e della valutazione della personalità della querelante.
Va, inoltre, evidenziato che il predetto comunicato è stato inviato ad una molteplicità di mezzi d’informazione locali che direttamente conoscono la scrivente, operando tutti nello stesso contesto lavorativo di giornalisti.
È, pertanto, inevitabile una lesione della reputazione della esponente dal punto di vista professionale lì dove maggiormente si mina la credibilità della stessa innanzi a propri colleghi di lavoro.
È, altresì, palese la lesione sociale e professionale, conseguita dallo scritto offensivo, dovendosi considerare il contesto entro cui si esplica la potenzialità comunicativa dello stesso. Riferire a giornalisti che altra giornalista è “pseudo-tale e per di più assoldata” consente la delegittimazione lavorativa della deducente.
A ciò si aggiunge la influenzabilità di chi offende che, consigliere regionale, vicepresidente dell’omonimo Consiglio e uomo politico di enorme rilievo campano, ricopre un considerevole ruolo di informatore sociale e politico, avendo - per ciò solo – il suo comunicato una maggiore azione lesiva della reputazione altrui.
Per questi motivi, l’istante sporge formale querela contro l’on.le Salvatore Ronghi, nonché contro eventuali altri responsabili del comunicato stampa, per il reato di diffamazione a mezzo stampa p. e p. ex art. 595 co. 3 c.p. per aver il predetto comunicato con altri organi di informazione frasi lesive della reputazione professionale e sociale della scrivente.
Si chiede la punizione dei colpevoli.
Ci si riserva di costituirsi parte civile nel conseguenziale procedimento penale.
Si chiede di essere avvisati in caso di richiesta di archiviazione ex art. 410 c.p.p.
Si nomina quale difensore di fiducia l’avv. Carlo Fabbozzo con studio in Napoli alla via Ferdinando del Carretto 26, al quale si conferisce altresì procura speciale per il deposito della presente querela.

Napoli, 13 giugno 2005

Brunella Cimadomo

tale è la firma apposta in mia presenza
avv. Carlo Fabbozzo