Truffa, assolto
Alfonso Ruffo

VENERDÌ 17, per di più di anno bisestile, non è sempre un giorno sfortunato. Non lo è stato, ad esempio, per Alfonso Ruffo, editore e giornalista, che proprio il 17 è stato assolto dal giudice della settima sezione penale del tribunale di Napoli Paola Valeria Scandone dall’accusa di “truffa aggravata per il conseguimento di erogazione pubblica”. E se la sono cavata anche la cooperativa giornalistica ‘Edizioni del Mediterraneo’ e ‘l’Editoriale il Denaro spa’ perché i loro reati sono “estinti per intervenuta prescrizione”.
Il giudice ha disposto inoltre “il dissequestro e la conseguente restituzione ai rispettivi aventi diritto” dei beni sequestrati. Nel caso di Ruffo si tratta di un immobile nel Beneventano, mentre il comunicato

emesso nel luglio del 2015 dall’allora titolare delle indagini, l'aggiunto Fausto Zuccarelli, annunciava un sequestro preventivo per

Luca Bancale, Alfonso Furgiuele, Alfonso Ruffo, Paola Valeria Scandone

oltre sedici milioni di euro. Per Ruffo il pm Sergio Raimondi, da poco alla procura di Napoli mentre a Torre Annunziata aveva condotto una scrupolosa indagine su un altro quotidiano beneficiato da contributi pubblici milionari (Metropolis), aveva chiesto quattro anni di reclusione ma il giudice ha fatto proprie le ragioni della difesa affidata all’avvocato Luca Bancale e al professore Alfonso Furgiuele.
Natali beneventani, sessanta anni ad agosto, professionista dal 1987, Ruffo è stato il dominus incontrastato del Denaro, settimanale fino all’ottobre del 2001, poi quotidiano chiuso nel gennaio del 2014, riuscendo, con un giornale di diffusione molto modesta, nell’impresa di incassare in sedici anni 27 milioni e 288mila euro.
Il rinvio a giudizio, firmato dal giudice Marcello De Chiara, è del 22 maggio 2018 e dopo dieci udienze si è arrivati a un punto fermo. Sarà necessario attendere ora la metà di ottobre quando verrà depositata la sentenza e si vedrà se la procura decide di presentare appello.
Come è giusto, la notizia dell’archiviazione è stata data con risalto dal Mattino che le ha riservato tre colonne con foto con un servizio del cronista giudiziario Leandro Del Gaudio. Va però ricordato che quando nel 2015 la procura annunciò il ‘maxisequestro’ il quotidiano allora diretto da Alessandro Barbano non diede la notizia, salvo pubblicare la rettifica inviata da Ruffo (“non sedici milioni ma 150mila euro”) e uguale riserbo c’è stato nel 2018 al momento del rinvio a giudizio.