Gentile direttore,
in nome e per conto dei signori Balestra Aldo, Mainiero Paolo e Pappalardo Adolfo,
giornalisti del quotidiano Il Mattino e membri del Comitato di Redazione dello stesso
giornale dal 19 novembre 2021 al 2 maggio 2024, le invio formale richiesta di
immediata e integrale rettifica ai sensi dell'articolo 8 legge 47/1948, relativamente al
contenuto dell'articolo pubblicato sul numero 18 del 13 maggio 2024 di "Iustitia,
settimanale di informazione on line", dal titolo "Cdr: Arpaia primo, bocciato Pappalardo", richiamato nella Home Page con analogo titolo.
L'articolo in questione, non firmato, è fortemente offensivo e lesivo della
reputazione personale e professionale dei miei assistiti, già componenti del Comitato
di Redazione. Nell'articolo, infatti, dopo aver dato conto dei risultati delle votazioni
per il rinnovo dell'organismo sindacale del Mattino, si riporta testualmente quanto
segue: "Ora una breve analisi del voto. Il primo dato che emerge è una bocciatura
secca del cdr precedente (Aldo Balestra, Paolo Mainiero, Adolfo Pappalardo)
accusato di poca trasparenza, con l’unico uscente che si è ripresentato, Pappalardo,
severamente punito nell’urna e la voglia di facce nuove e nuovissime con tre esordienti:
Esca e Plati assunti nella primavera 2023 dal direttore Francesco De Core che due mesi fa ha firmato anche il contratto per Gennaro Arpaia".
In particolare, l'espressione "bocciatura secca del Cdr precedente (Aldo
Balestra, Paolo Mainiero, Adolfo Pappalardo) accusato di poca trasparenza" attribuisce all'organismo sindacale in questione, e in particolare all'operato dei miei tre
assistiti espressamente citati per nome e cognome, un'attività difforme e contraria alle
regole della legittima attività dell'organismo sindacale, inducendo nel lettore
l'immagine negativa e distorta, assolutamente falsa e dunque gravemente offensiva, di
un Cdr che abbia violato, con il suo operato, il mandato sindacale che è stato prorogato
alla scadenza nel mese di novembre 2022, ad unanime richiesta della stessa assemblea
dei giornalisti del Mattino, fino al termine dello stato di crisi aziendale (2 maggio
2024). Lo stesso organismo sindacale, infatti, dal 2 maggio 2022 ha concorso in
rappresentanza dei giornalisti del Mattino, alla precisa e corretta gestione dello stato di
crisi suddetto, di concerto con la Fnsi (Federazione Nazionale della Stampa), il Sugc
(Sindacato Unitario Giornalisti Campania), avendo confronti e periodiche verifiche
con Ministero del Lavoro e Azienda, dandone sempre tempestivamente conto
all'assemblea dei giornalisti del Mattino, che mai ha espresso critiche al Cdr, anzi approvandone sempre l'operato. Espressioni quali "bocciatura secca" e soprattutto "accusato di poca trasparenza" sono assolutamente infondate, oltremodo offensive
e senza ombra di dubbio non attribuibili a nessun atto o comportamento posto in essere
dai miei assistiti nell'esplicazione del mandato sindacale per oltre due anni. Inoltre le
riportate espressioni determinano nel lettore la convinzione che comportamenti "poco
trasparenti" siano stati posti in essere dal Cdr del Mattino e dai miei assistiti. Ad
adiuvandum, giova ricordare e sottolineare che alla luce della relazione di sintesi del
Cdr a fine mandato, esposta ai giornalisti del Mattino il 29 aprile scorso, è stata espressa
in assemblea attestazione di stima al Cdr uscente, "per ringraziare il Cdr dell'impegno
profuso e per essere rimasto in carica accettando la deroga su sollecitazione unanime
dell'assemblea, traghettando la redazione in questi difficili momenti".
Quindi, anche alla luce di ciò, emerge la natura capziosa e diffamatoria
dell’articolo teso all’infondata ricostruzione negativa dell’immagine di un Cdr che
invece ha profuso ogni possibile sforzo per il superamento della fase di crisi come
unanimemente riconosciuto, giustamente attestato ed ampiamente documentato.
Per tutto quanto sopra esposto, si fa richiesta di immediata rettifica sul settimanale
on line Iustitia, con la pubblicazione della presente nella sua forma integrale.
Con ogni riserva.
Certo della dovuta attenzione, si porgono distinti saluti. |